Lennesimo autogol. Dopo Rifondazione, Verdi e Pdci, Bruno Ferrante viene bocciato anche da Dario Fo e da quei comitati cittadini che ne avevano sponsorizzato la candidatura a Palazzo Marino. Non immaginavano allora, probabilmente, che a due settimane dal voto lex prefetto si sarebbe lanciato in dichiarazioni a favore dei progetti della Fiera e di Garibaldi-Repubblica, già avviati dalla giunta Albertini, e persino delle grandi infrastrutture come Pedemontana e Corridoio 5. «Siamo preoccupati per il taglio che sta prendendo il programma di Ferrante - riassume Dario Fo -. È stato modificato con una botta imprevedibile, sarà un problema per le elezioni, unazione condotta così è dannosissima».
Il Nobel, candidato alle comunali con una propria lista a sostegno di Ferrante, spiega che i votanti «si trovano scentrati, non sanno più dove si trovano, non sanno per chi votare, cè una perplessità profonda». Nella riunione dellUnione in programma per oggi, Fo chiederà un chiarimento ufficiale allex prefetto e il rispetto del programma sottoscritto da tutta la coalizione. «Ci fidiamo del Ferrante che conosciamo, non del suo fratello gemello - critica -. Questo cambio improvviso sulle grandi opere sconcerta i cittadini, in tanti mi hanno telefonato per dirmi che a questo punto non sanno se e per chi votare. Abbiamo preso un impegno verso migliaia di persone che non vogliono vedere la città invasa dalle auto, trasformata in Hong Kong come è interesse di qualche imprenditore, ma vogliono risolvere il problema del traffico, della salute, dellaria». Bisogna, insiste Fo, «togliere dalla testa della gente questa disperazione: i nostri elettori devono essere sicuri della scheda che mettono nellurna, il programma va ripulito da ogni ambiguità». Precisa che non si tratta di un aut aut: «Noi restiamo con Ferrante. Ma vogliamo convincerlo a non prendere svarioni».
Ancora più pesanti le critiche della Rete dei comitati milanesi, lassociazione che riunisce otto comitati a sostegno di Ferrante e che ieri hanno espresso «ferma opposizione» e una «seria preoccupazione» di fronte alle uscite del candidato dellUnione. Per il coordinatore della Rete, Roberto Prina, quando Ferrante dichiara che è assurdo fermare i grandi progetti per la città «commette un errore di stravolgimento del programma.
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