Illustre presidente Napolitano, perdoni la franchezza ma temiamo abbia sbagliato indirizzo. Nel suo comunicato se la prende col Giornale, oltre che con il Fatto quotidiano, dicendo che avremmo tratto spunto da una vicenda parlamentare «per un sensazionalistico titolo e articolo di prima pagina destituiti di qualsiasi fondamento».
No. Non è così. Né il titolo né l’articolo sono destituiti di fondamento. Semplicemente rappresentano una realtà che ci siamo limitati a riportare con fedeltà e rispetto. Si dà il caso che un gruppetto di parlamentari della sinistra abbia presentato un emendamento al nuovo lodo Alfano al fine di estendere l’impunità (totale) al Capo dello Stato. Sintesi del testo: «Il presidente della Repubblica, durante il suo mandato, non può essere perseguito per violazione alla legge penale». Parole chiare, inequivocabili, firmate non da uomini sprovveduti e incapaci di comprenderne il significato, ma esperti di diritto tra cui il costituzionalista Stefano Ceccanti e l’ex magistrato Felice Casson.
È a questi signori, pertanto, che lei deve chiedere conto dell’emendamento proposto e non a noi che, ignorandone le finalità, abbiamo solo tentato di interpretarlo, escludendo per altro che lei abbia dei problemi giudiziari. (...)Potete leggere l'editoriale completo del direttore Vittorio Feltri sul Giornale in edicola oggi
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