Copilot anche su Windows 10: come funziona

Inizialmente riservato soltanto agli utenti di Windows 11, Microsoft ha deciso di mettere a disposizione Copilot anche a chi usa Windows 10, sistema operativo non recentissimo ma ancora ampiamente diffuso. È il classico caso di un’azienda che guarda al passato per spingere il futuro

Copilot anche su Windows 10: come funziona
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Alla fine del mese di novembre Microsoft ha rilasciato Copilot per Windows 10 soltanto agli utenti iscritti al programma Beta, ossia quelle persone che acconsentono a prelevare aggiornamenti non ancora effettivamente in produzione e quindi suscettibili di bug.

Ora, con un aggiornamento, Copilot viene distribuito a qualsiasi computer con a bordo Windows 10. Si tratta di uno degli aggiornamenti periodici che il sistema operativo preleva da sé quando disponibili e che, parallelamente, contengono migliorie che risolvono bug e problemi di sicurezza.

Cos’è Microsoft Copilot

È un assistente, un’Intelligenza artificiale che aiuta nelle attività quotidiane e permette di interagire con ChatGPT senza aprire Microsoft Edge, il browser web di Microsoft.

Una scelta che appare propedeutica, perché Copilot è soltanto nella sua fase iniziale e, con il passare del tempo, diventerà sempre più capace (quindi utile) e integrato con le applicazioni di uso quotidiano come, per esempio, la suite per l’ufficio Office 365.

Per esempio, non è lontano il giorno in cui si potrà chiedere a Excel di svolgere funzioni che è ovviamente già in grado di fare ma che soltanto utenti con conoscenze approfondite sono in grado di effettuare. Tra queste l’uso delle tabelle pivot oppure la ricerca di dati duplicati o la conversione dei formati delle singole celle: sarà sufficiente scrivere o dire ciò che si vuole fare e Copilot eseguirà ogni ordine.

È interessante contestualizzare ciò che sappiamo, ossia che Microsoft guarda agli utenti di un sistema operativo datato – Windows 10 – quando si sente già da tempo parlare della prossima e più evoluta versione, Windows 12.

Il rilancio del mercato dei personal computer

I dati parlano di un mercato dei personal computer in affanno, con diminuzioni del 15% tra il 2022 e il 2021. È vero che sono dati da prendere con le pinze, perché quelli relativi al 2020 e il 2021 sono dati viziati dalle esigenze imposte dallo smart working e dalla didattica a distanza (Dad).

Molte persone e molte aziende si sono dovute dotare di computer per permettere il lavoro a distanza e molte famiglie ne hanno acquistato uno per permettere ai figli di seguire le lezioni ma, tra tutto ciò, una responsabilità oggettiva è da ricondurre a Windows 10, ancora oggi distribuito sul 68% dei computer contro il 26% di Windows 11.

In altre parole: chi usa Windows 10 stenta ad adottare il sistema operativo che gli succede e con ciò viene meno la necessità di acquistare un nuovo computer.

Con l’introduzione di Windows 12, atteso durante il 2024, Microsoft creerà maggiori interazioni tra Copilot e il sistema operativo e i risultati di questa combine saranno pienamente godibili soltanto grazie ad hardware capace di elaborare i carichi di lavoro prodotti dall’uso dell’Intelligenza artificiale.

Qualche avvisaglia la si intravvede già, tant’è che i Surface, i computer prodotti da Microsoft, stanno già puntando molto sulle interazioni tra Intelligenza artificiale, sistema operativo e hardware. Il messaggio è chiaro: per sfruttare al meglio le potenzialità di Copilot ci vorrà Windows 12 il quale, a sua volta, esige hardware più performante e capace di reggere ed elaborare più velocemente flussi di dati senza precedenti.

Tutto ciò si traduce in una nuova generazione di personal computer dotati di chip e tecnologie in grado di

valorizzare l’apporto che le Intelligenze artificiali porteranno allo svolgimento del lavoro e all’uso dei personal computer in generale. Il risultato sarà una crescita delle vendite di computer, con beneficio per tutto il mercato.

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