Cronaca locale

I campi privati del Parco Sud: ecco dove sono finiti i rom sgomberati

Dopo gli sgomberi l’hinterland è la nuova frontiera degli zingari cacciati da Milano. La Lega chiede l’intervento del prefetto. "Situazione inaccettabile"

Circa mille zingari spariti dal territorio di Milano. Decine di campi abusivi sgomberati e terreni finalmente bonificati. È l'effetto del conferimento dei pieni poteri ai prefetti in materia di rom, deciso dal ministro degli Interni Roberto Maroni. Se la città sorride, non altrettanto può fare l'hinterland, diventato la nuova frontiera dei nomadi. È nell'area compresa fra la metropoli e i Comuni della prima cintura, nelle zone di campagna più lontane dai centri abitati, che i rom stanno creando i loro nuovi insediamenti. Prediligono le zone di confine, specialmente se i terreni sono di proprietà privata. Da qui, infatti, è più difficile cacciarli. A Sud, in quella porzione del parco agricolo condivisa da Milano, San Donato e Poasco, vivono almeno 300 zingari, divisi in tre campi irregolari. I suoli sono tutti privati. «Abbiamo l'impressione che i proprietari siano disponibili ad accogliere i rom - spiega Alessandro Morelli, capogruppo della Lega Nord al consiglio di Zona 5 -. Questo perché se il terreno è degradato possono chiedere di cambiarne la destinazione d'uso. Trasformandolo in suolo edificabile». E così, in pieno parco Sud, capita che passeggiando lungo una stradina di campagna che costeggia gli orti ci si imbatta in un insediamento che ospita circa cento persone, fra le quali molti bambini. Vivono in baracche malmesse, immersi nel fango, circondati da ratti grossi come gatti. «Non stiamo bene qui, ma non sappiamo dove altro andare - spiega un rom -. Alcuni di noi lavorano, ma a nero». Il risultato è che a Chiaravalle da qualche mese sono ripresi i furti in appartamenti e auto. «L'emergenza non è finita - commenta Matteo Salvini, deputato del Carroccio -. In periferia ci sono centinaia di persone che vivono in condizioni inumane. In alcune zone della città sono state compiute bonifiche importanti, ma man mano che ci si allontana dal Duomo bisogna raddoppiare gli sforzi». Poco distante, a pochi metri dall'abbazia di Chiaravalle, sorge un altro campo, ancora più grande. Il terzo è in via Macconago. Ma l'emergenza è anche in via Vaiano Valle, dove gli zingari si sono insediati nei dintorni di una cascina, costruendo piccoli chalet. «L'ultimo furto risale ai primi di gennaio: 15 auto aperte, due appartamenti svaligiati e due macchine rubate - racconta Franco Cogoli, residente in zona -. Per un anno siamo stati tranquilli, ma da qualche mese la situazione è di nuovo invivibile». Quel che preoccupa però è anche la connivenza fra rom e proprietari dei terreni. Per questo la Lega ha preparato un progetto di legge per dare ai sindaci la possibilità di espropriare i terreni che ospitano campi abusivi, destinandoli a uso sociale.
«La situazione è inaccettabile - tuona Marco Rondini, parlamentare leghista -, chiediamo al prefetto di intervenire. Gli zingari sgomberati dalla città non spariscono nel nulla. Come è successo per quelli cacciati da San Dionigi. E così a Poasco, che fino a quattro anni fa era un'isola felice, oggi i cittadini hanno paura». Lo conferma un anziano intento a coltivare l'orto: «Ci stanno rubando tutto, dalle motoseghe alle pompe. E poi sporcano ovunque, mentre noi stiamo attenti a differenziare la spazzatura.

E pensare che paghiamo anche le tasse».

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