I Ds difendono l’Ici, Pericu no

Non si può perdere tempo, cioè altri voti. L’abolizione dell’Ici è stata l’ultima spallata di Silvio Berlusconi alle ridotte certezze della sinistra di vincere le elezioni. E i Ds lo sanno bene, al di là delle dichiarazioni soddisfatte del dopo-duello in tv l’aria è cambiata di molto in tutta Italia. Per cui occorre recuperare terreno, anche a costo di fare le cose di fretta.
Ecco così che la Quercia ligure butta giù l’ennesimo appello, di quelli firmati dagli italiani che valgono un po’ più degli altri. Dopo gli intellettuali, i professori, i professionisti, sono i sindaci a fare i primi cittadini e a firmare un documento preparato dalla segreteria di partito per dire quali sciagure attenderebbero i cittadini se dovessero risparmiare un po’ di tasse in generale, e quelle sulla prima casa in particolare. E così 41 firme compaiono subito in calce al documento Ds intitolato «A proposito di Ici». Dopo le inevitabili accuse di «proposte propagandistiche» e di «tagli ai servizi essenziali» arriva la lista. E subito si scopre che i Ds liguri si sono dimenticati un pezzo di Liguria. La Provincia della Spezia, dove pure governano praticamente tutti i Comuni, non compare. Non sarà d’accordo con i compagni che decidono? Oppure è chiusa per derby anche la politica?
Magari è solo una questione di tempi o di distrazione. Anche perché due ore dopo arriva l’elenco corretto, con i 22 nomi in più. E poi perché intanto l’interrogativo più difficile da risolvere è un altro. L’anomalia è persino più evidente, addirittura sottolineata dagli stessi Ds. Perché il primo cittadino dei primi cittadini non ha firmato il documento. Accanto al nome del sindaco di Giuseppe Pericu, del sindaco di Genova, c’è una precisazione: «aspetta di leggere l’appello».

Cosa significa? Che non si fida del suo partito e non firma a occhi chiusi? Che secondo lui il premier non ha detto cose tanto assurde e toni eccessivi potrebbero essere difficili da sostenere? O che davvero, oltre ai voti, non si poteva perdere altro tempo e che quindi valeva la pena andare in stampa prima di aver fatto leggere il comunicato a Pericu? Eppure, hanno avuto il tempo di mandarlo alle redazioni più volte.

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