da Milano
Lo scontro aspro per il futuro di Mediobanca sembra incartato su una questione più tecnica e societaria che sostanziale. Ma non è così: il doppio consiglio, di sorveglianza e di gestione, che è stato introdotto un anno fa, ha in realtà stravolto usi e costumi di Piazzetta Cuccia. E i grandi soci della banca daffari, guidati da Cesare Geronzi, hanno deciso che così non potrà funzionare. In definitiva la muraglia cinese che ha separato la gestione dallazionariato non piace e preoccupa. Soprattutto ora che la crisi finanziaria potrebbe fare sentire ancora a lungo i suoi effetti. Per cui il miliardo di euro di profitti in arrivo per il bilancio 2007-08 non ha tranquillizzato più di tanto i grandi azionisti.
Che sono inoltre rimasti scioccati da due eventi importanti. Il primo è stata la nomina di Franco Bernabè al vertice di Telecom: il cdg si è opposto fino allultimo a Geronzi, che laveva alla fine concordata con il presidente di Intesa, Giovanni Bazoli. Ebbene, unopposizione interna tra manager e presidente su una questione così delicata è stata una spia di possibili guai anche più gravi.
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