da Milano
Forza Italia, An, Lega e partiti minori del centrodestra in piazza con i leader, Udc a fianco degli alleati ma senza i vertici nazionali. Questo è lo schema politico della manifestazione anti Finanziaria che si svolgerà oggi dalle 10.30 a Vicenza e che si presenta come una sorta di prova generale della grande protesta nazionale alla quale nella Cdl si pensa da tempo.
Nella città veneta saranno presenti fra gli altri Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Umberto Bossi ma Pierferdinando Casini, leader dellUdc, e Lorenzo Cesa, segretario del partito centrista, non ci saranno. Ieri il secondo ha chiarito così: «Ho grande rispetto per gli amici che manifesteranno con la Lega, An e Forza Italia a Vicenza, dove saranno presenti alcuni parlamentari veneti dell'Udc. Io non ci sarò. E non per un raffreddore ma perché stiamo costruendo un'alternativa al governo Prodi attraverso un percorso diverso». Posizione non condivisa da Carlo Giovanardi, lex ministro Udc eletto nel Veneto che ha annunciato la sua presenza «non a titolo personale».
E se Forza Italia e An preferiscono glissare sulla scelta di Casini e Cesa, la Lega non perde loccasione per attaccare gli alleati di coalizione. Per Roberto Maroni lassenza dei vertici dellUdc è «lennesima dimostrazione che la Casa delle libertà così come l'abbiamo conosciuta negli ultimi cinque anni non c'è più». Lex ministro del Welfare sottolinea che «lelettorato di centrodestra aumenta ma la Cdl va ristrutturata perchè è stata demolita» e conclude «se l'Udc ci sarà bene, altrimenti amici come prima».
Ancora più duro Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord.
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