
Il green deal è diventato la nuova Bibbia dell'Ue: non ammette critiche ed è venerato come un dogma indiscutibile. Chiunque osi criticarlo o metterne in discussione il carattere assoluto non viene nemmeno confutato, ma emarginato. In 12 capitoli, 6 allegati tecnici e una bibliografia essenziale, l'autore Pietro Vicchio un ingegnere aeronautico della migliore scuola italiana, quella pisana nel suo Green Deal EUropeo è riuscito a passare oltre concentrandosi sui numeri e trattando il green deal come se fosse un "progetto" da verificare. I numeri sono numeri e non possono essere ideologizzati ed in questo sta l'originalità del libro. Vicchio presenta la realtà nella sua crudezza e in modo asettico, proponendo delle valide alternative alle narrazioni ideologiche. E nella realtà ci mette anche il titolo di studio dei Commissari Ue coinvolti nel "progetto": sarete sorpresi quando li scoprirete.
La "specifica di progetto" del green deal europeo è l'attuazione di politiche a supporto della lotta ai cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni di Co2 in atmosfera fino al totale annullamento programmato per il 2050.
La Ue ha deciso di intervenire sulle nostre case (da trasformare in case cosiddette green), sulle nostre fonti energetiche (transizione energetica dai combustibili fossili al fotovoltaico e all'eolico), sulle nostre auto (passaggio alla mobilità elettrica), sull'industria, sull'agricoltura e, potenzialmente, su ogni settore della nostra vita. L'autore si è coraggiosamente preso la briga di calcolare per ogni attività quante sono le emissioni da abbattere e, confrontandole con quelle globali presenti in Natura, ne ha valutato la reale efficacia in termini di lotta al cambiamento climatico. Ha poi verificato i risultati ottenuti utilizzando i dati di emissione di Co2 pubblicati dallo stesso Parlamento Europeo: i calcoli sono comprensibili anche ad uno scolaro di terza media e la sorpresa è scoprire il loro ridicolo valore assoluto (addirittura un valore non misurabile in atmosfera).
La conclusione è che non solo il green deal comporta costi esorbitanti (con gravi conseguenze sociali), danni da inquinamento e danni ambientali ma è tecnicamente fallimentare in quanto del tutto inutile nella lotta al cambiamento climatico.
Per comprendere meglio la follia del green deal l'autore ha anche ricostruito la genealogia di questa idea presentando spunti di riflessione interessanti tra i quali il seguente quesito: è la pseudo scienza dell'Ipcc (Comitato Onu sui cambiamenti climatici) che ha condizionato gli investimenti green delle Task Force "finanziarie", oppure sono stati gli investimenti green delle Task Force per la lotta ai cambiamenti climatici a condizionare i reports dell'Ipcc dell'Onu? Anche questo scoprirete leggendo il libro.