I sindacati affondano le «35 ore»

da Parigi

Un contratto approvato da tre sindacati su 5 della metallurgia apre una nuova breccia nelle 35 ore, l’orario di lavoro legale che rischia di diventare sempre più virtuale. L’accordo, che sarà sottoscritto da Cfe-Cgc, Fo e Cftc e, da parte padronale, dall’Uimm prevede infatti di aumentare da 180 a 220 gli straordinari. L’accordo è contestato dalla Cgt e dalla Cfdt che lo considerano «la condanna a morte delle 35 ore». In Francia basta però l’accordo di 3 sindacati perché il contratto sia valido. Il contratto riguarda tutte le aziende del settore e i loro 1,7 milioni di dipendenti. I negoziati per il rinnovo del contratto dei metallurgici erano iniziati a luglio. Dal punto di vista congiunturale il 2005 non è stato un anno particolarmente brillante per la Francia. Secondo dati provvisori, l’economia francese ha viaggiato nell’ultimo trimestre a un ritmo assai più ridotto delle previsioni del governo: il Pil, secondo l’istituto centrale di statistica, è cresciuto solo dello 0,2% e non tra lo 0,5% e lo 0,6% che Parigi si attendeva. Così per l’intero 2005, la crescita è stata dell’1,4%, contro il 2,1% del 2004, mentre il governo sperava che si collocasse tra l’1,5 e il 2%. Ma il governo è convinto che gli obiettivi di crescita per il 2006 saranno rispettati. «La crescita è solidamente ripartita» all’inizio dell’anno, ha detto nei giorni scorsi il primo ministro Dominique de Villepin, mentre il ministro dell’Economia e delle finanze Thierry Breton ha detto che «tutti gli indicatori ci confermano che nel 2006 saremo tra il 2 e il 2,5%».

Un ottimismo che però non è condiviso dagli economisti: a loro avviso il rallentamento registrato nel quarto trimestre è un «duro colpo» che rende più difficile raggiungere una crescita del 2% nel 2006. Gli economisti sono anche preoccupati del deficit della bilancia commerciale che nel 2005 ha raggiunto la cifra record di 26,4 miliardi, contro quello di 8,3 miliardi dell’anno prima.

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