Troppo brutto per essere vero. Il poker nerissimo della Virgin Radio Milano, stoppata quando credeva di essere ormai promossa nella A1 del volley rosa, si è completato con il brusco 0-3 rimediato a Pavia martedì sera, che ha fatto immediatamente tornare con i piedi per terra Rachele Sangiuliano e compagne, che sono così riuscite a dilapidare in sole quattro partite quanto di buono costruito in un'intera stagione.
A due giornate dalla fine del campionato, dopo un difficile inizio di stagione, niente sembrava poter arrestare il cammino verso la A1 della neonata formazione (è alla sua prima annata agonistica) allenata da Bruno Napolitano: il primo posto era saldamente nelle mani delle milanesi, ormai certe della promozione, almeno fino alla sfortunata sfida diretta contro la Zoppas Conegliano.
La sconfitta in Veneto, che ha interrotto una serie di 10 affermazioni consecutive, è stata infatti il crocevia della stagione. Probabilmente è stata proprio quella partita, costata il primato a Milano, a «rompere il giocattolo» del presidente Russiello. Infatti da quel giorno - era il 9 aprile - la squadra non è stata più la stessa, perdendo tutte le sfide e aggiudicandosi solo quattro set nelle successive tre partite, cavalcando un'allarmante curva decrescente.
Nell'ultima partita di campionato, al Palalido contro una Nocera Umbra che non aveva più nulla da chiedere alla propria classifica, il pubblico di casa, già pronto alla festa, ha assistito a uno spettacolo inaspettato, con le proprie beniamine costrette alla rimonta dallo 0-2, prima della disfatta al tiebreak che ha condannato le rossonere lombarde ai playoff.
Peggio ancora è andata nella semifinale contro la Riso Scotti Pavia: nuovamente una sconfitta al 5° set, in casa, prima della terribile verità: gara 2 al Pala Ravizza termina con un imbarazzante 3-0 per Pavia in neanche novanta minuti di gioco.
Un crollo verticale di cui è davvero difficile trovare una spiegazione.
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