Franco Sala
Sono trascorsi quasi quattro anni eppure Giovanna, la chiameremo così, ancora oggi si porta dietro i traumi psicologici di quella terribile violenza. La sera del 31 agosto, quattro marocchini dopo averla picchiata con inaudita violenza riuscirono a stuprarla: un branco di belve senza pietà. La donna, una vedova di 56 anni, dopo aver trascorso qualche ora a casa di unamica, a piedi, stava rientrando nella propria abitazione. In via Drizza, di Solaro, lontano dagli occhi dei curiosi e dove la luce dei lampioni comincia ad affievolirsi, la trascinarono in un prato. Gli extracomunitari, uno dopo laltro le «rubarono» la serenità. Al momento perfino la voglia di vivere. «Non potrò mai dimenticare quella terribile esperienza, spiega oggi - Giovanna. Sembravano delle furie. È stata unavventura allucinante. Pensavo volessero uccidermi». La donna parla con voce tremante, a tratti rotta dalla commozione: rievocare non è facile. I segni di un «agguato» così brutale ti sinfilano nel profondo e ci rimangono per sempre. Parla attraverso il citofono. Non è troppo loquace. Richiamare alla memoria quei bruttissimi momenti è difficile. Non apre la porta a nessuno. Ha paura. «Certo che nonostante sia passato del tempo langoscia non mi ha mai abbandonato. Adesso vada via». Giovanna è scossa. Ogni tanto, interrompe il racconto con una lunga pausa. Poi riprende: «Durante la notte mi sveglio spesso di soprassalto con quellincubo che mi tormenta. Davanti agli occhi rivedo le facce di quei quattro vigliacchi, prepotenti senza scrupoli. Non si sono fermati. Io li supplicavo e loro andavano avanti fino a quando, mi hanno abbandonata sanguinante su quel prato. Basta. Adesso basta davvero. Vada via». Clac, attacca il ricevitore. Non ha altro da aggiungere o in ogni modo vuole provare a cancellare la ferita di un episodio che creò parecchio scalpore in tutta la zona. Qualche minuto dopo la violenza di gruppo, in Via Drizza, passarono due ragazzi di 18 anni che sentirono i lamenti di dolore della vittima. Scattò lallarme. I carabinieri scatenarono una colossale caccia alluomo. I migliori investigatori del Reparto di Monza, della Compagnia di Desio e della Stazione di Solaro cominciarono a setacciare la zona palmo a palmo. In giro, decine dauto con i lampeggianti blu e bianchi degli uomini dellArma. Volevano prenderli a tutti i costi. Due marocchini, irregolari furono individuati, mentre girovagavano per le strade di Solaro e subito ammanettati.
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