Politica

Identità

Immaginate cosa sarebbe successo se un quotidiano italiano avesse fatto certi apprezzamenti sul popolo tedesco. Molto probabilmente sarebbe intervenuta la Merkel. Quando, nel 2003, al Parlamento Europeo, uno sconosciuto Schultz aggredì Berlusconi definendo il suo governo «xenofobo», ebbe l’applauso dei catto-comunisti italiani e per la stampa italiana progressista divenne un eroe. Quella stessa stampa che ridimensiona o ignora oggi la gravità delle offese rivolte a tutti gli italiani. Oggi Schultz è presidente del Parlamento Europeo: insultare Berlusconi paga sempre. I tedeschi sono (stati) una razza? Lo sappiamo e sappiamo come alcuni hanno difeso la purezza di tale razza. Io sono orgoglioso di essere «un codardo» italiano che non ha mai pianificato l’eliminazione di un popolo. Ho sempre avuto perplessità sull’esaltazione dell’Europa unita.

Il fatto poi che a dirigere il settimanale Der Spiegel sia il figlio di un immigrato italiano, campano come Schettino, rende il tutto più squallido e penoso: probabilmente ora si sente un vero tedesco, membro di una razza.
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