II Guerra mondiale A Danzica la Merkel si «inchina» davanti alle vittime

A Danzica i leader europei (tra cui il premier Berlusconi) e internazionali hanno ricordato ieri «il capitolo più tragico della storia europea»: il 70° anniversario dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Due i protagonisti della cerimonia: il cancelliere Angela Merkel, il cui discorso ha confermato la piena presa di coscienza da parte di Berlino sulle responsabilità tedesche del conflitto, e il premier russo Vladimir Putin, che nel suo intervento ha «condannato l’immorale» patto Ribbentrop-Molotov, chiedendo però ai Paesi europei di riconoscere l’errore nelle soluzioni politiche per affrontare i nazisti. «Mi inchino davanti ai 60 milioni di vittime», ha detto la Merkel. Il premier russo, invece, ha accuratamente evitato l’invasione sovietica della Polonia: Mosca non intende rinunciare al suo ruolo di liberatore, mentre per i più a Varsavia i sovietici divennero presto gli occupanti.

Il ministro degli Esteri russo Lavrov aveva criticato i tentativi «di mettere sullo stesso piano» Stalin e Hitler, definendo «grondante di revisionismo storico» la cerimonia di ieri. Ma al di là delle polemiche, la presenza di Putin in Polonia era già un segno di distensione tra Varsavia e Mosca.

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