Siena - Il presidente della Camera risponde alle dichiarazioni di Umberto Bossi e lo fa dal palco degli stati generali dell'Udc a Chianciano. "Lo dico a Bossi: negare
che accanto alla politica dei doveri verso gli immigrati c’è
la politica dei diritti non credo sia un suicidio politico,
farlo è il suicidio della ragione, non solo della pietà
cristiana. È nel nostro interesse ragionare su queste
questioni". Replica alla Lega, distanze che permangono sul tema ma l'iscrizione di Fini al grande centro non c'è e nemmeno un nuovo strappo rispettoa Berlusconi.
La risposta di Bossi "A casa loro, sì, dove sono
cittadini. Qui sono i nostri che hanno i diritti. Qui nessuno
va a dire ad altri di comandare a casa sua". Così il leader
della Lega, Umberto Bossi, da Ferrara replica al presidente
della Camera, Gianfranco Fini, che aveva definito un suicidio
della ragione negare i diritti universali, quindi anche agli
immigrati.
Bossi, sempre riferendosi ai diritti degli immigrati, ha
poi sottolineato un paio di volte "non sono d’accordo di dare
il voto agli immigrati".
"Non archiviare il bipolarismo" "Non credo al fatto che si
debba considerare inequivocabilmente fallito il bipolarismo e per
questo archiviarlo". Lo ha detto il presidente della Camera,
Gianfranco Fini, intervenendo agli Stati generali del centro
organizzati dall’Udc a Chianciano. "Non ho cambiato opinione - ha proseguito Fini - e non penso che
la soluzione possa essere tornare a un Paese in cui le intese si
formano o si archiviano nelle aule parlamentari. Non dobbiamo
buttare il bambino con l’acqua sporca, sarebbe la soluzione
peggiore". "Il nostro bipolarismo - ha detto Fini - è lontanissimo dagli
standard medi europei. Quindi non dobbiamo archiviare il
bipolarismo ma lavorare ognuno all’interno della propria casa per
cambiare questo bipolarismo".
"Becera contrapposizione laici-cattolici" "Auspico il superamento
di quella che è la più becera, grossolana e antistorica"
della contrapposizione, quella "fra laici e cattolici", spiega ancora all’Assemblea centrista.
Un passo del catechismo Gianfranco Fini legge un passo
del Catechismo sul trattamento del fine vita e strappa
l’applauso della platea dell’Udc. A sorpresa, il presidente
della Camera, dopo aver sottolineato la necessità di una legge
condivisa per il testamento biologico, senza divisioni "becere
e antistoriche" tra laici e cattolici e senza scontri tra
fazioni, ha letto un lungo passo del Catechismo che parla delle
cure ai malati terminali, passaggio in cui si sottolinea
l’importanza delle cure palliative, del volere del malato e del
no all’accanimento terapeutico.
"Delegittimare avversario malattia infantile del bipolarismo" "Quello che ho
sempre definito la malattia infantile del nostro bipolarismo,
cioè la tendenza a delegittimare e demonizzare l’avversario non
è passata". Fini lamenta come "si continui con quell’approccio di
demonizzazione con chi la pensa diversamente come se la politica
esistesse solo grazie alle invettive. Non credo tuttavia che
questa situazione sia l’effetto del sistema bipolare", la
responsabilità va piuttosto cercata in qualcosa che va oltre i
confini nazionali, nel mix di globalizzazione e crisi economica,
ed è qualcosa che colpisce non solo noi ma altri paesi europei
fortemente attraversati da posizioni populiste. In questo
contesto storico - spiega Fini - si finisce con il privilegiare
le identità chiuse e autoreferenziali anzichè aprire un
confronto e un dialogo con l’avversario". Se questo è lo stato
in cui si trova anche il nostro Paese il presidente della Camera
mette in guardia dal rischio di una contrapposizione continua
tra gli schieramenti perchè "vi è un rischio di discredito
delle istituzioni agli occhi degli italiani che non si
appassionano alla quotidiana corrida, dove cambia il toro,
cambia il torero, e resta solo la muleta, e si cerca il momento
shock in cui qualcuno resta sul terreno".
Casini: "Prendiamoci per mano e creiamo paese normale" "Fini è qui nella doppia veste di co-fondatore del Pdl e di presidente della Camera. Con lui abbiamo avuto momenti di collaborazione intensa e affettuosa ma anche amare incomprensioni.
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