Impiegata scomparsa Giallo sul denaro sparito in azienda

MilanoDopo il ritrovamento, in un cestino dell’immondizia a Capo d’Orlando (Messina) della sua carta d’identità, prende sempre più piede l’ipotesi dell’allontanamento volontario di Loretta Mansueto, l’impiegata 38enne originaria del Biellese scomparsa da Rozzano (Milano) l’11 aprile scorso. Inoltre, secondo alcune indiscrezioni sulle quali non si hanno però conferme, sarebbe spuntata una pista legata al luogo di lavoro. Loretta faceva la contabile in una ditta di progettazione di impianti elettrici di Pero e aveva un ruolo di responsabilità, con la firma sui documenti. Dalle indagini sarebbero state riscontrate delle anomalie, forse addirittura degli ammanchi di denaro.
L’ultimo a vedere Loretta la sera prima della scomparsa è il suo convivente da circa 8 anni (la donna era divorziata, ndr) il 33enne Antonio Triscari. Che ha raccontato ai carabinieri che quella mattina Loretta sarebbe uscita come al solito a bordo della sua Alfa Romeo Mito bianca. Alle 10.30 dall’ufficio lo hanno avvisato che non si era presentata al lavoro. Triscari ha cercato di chiamarla a entrambi i suoi cellulari che risultavano e che, più tardi, ha ritrovato spenti in un armadio. Alle 14.30 un collega di Loretta ha notato la sua auto posteggiata in una strada vicina all’ufficio: la vettura era in folle e senza freno a mano.


«Prima di sparire, l’11 aprile, dall’indirizzo mail che condividevamo sono state rimosse una decina di mail - ha spiegato Triscari -. Capo d’Orlando? Ci passavamo le vacanze, io sono siciliano d’origine. A Loretta la cittadina piaceva. Che dire? Non mangio da giorni, non so più cosa pensare».PaFu

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