Inchiesta Montecity: resta il carcere la Gariboldi

Lo ha deciso il gip Fabrizio D’Arcangelo nonostante la Procura di Milano avesse dato parere favorevole sulla remissione in libertà dell’indagata. La Procura aveva detto di sì anche perché sta trattando con la difesa il patteggiamento della pena a due anni di reclusione con la restituzione di 1,2 milioni da una banca di Montecarl

Resta in carcere Rosanna Gariboldi moglie del deputato del Pdl e vice coordinatore nazionale Giancarlo Abelli che era stata arrestata il 20 ottobre scorso con l’accusa di riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta Montecity-Santa Giulia. Lo ha deciso il gip Fabrizio D’Arcangelo nonostante la Procura di Milano avesse dato parere favorevole sulla remissione in libertà dell’indagata. La Procura aveva detto di sì anche perché sta trattando con la difesa il patteggiamento della pena a due anni di reclusione con la restituzione di 1,2 milioni da una banca di Montecarlo.

«La particolare fraudolenza delle condotte realizzate e la loro pluriennale permanenza nel tempo insieme al rischio di recidiva non rendono concedibile la sospensione condizionale della pena. Nessun rilievo ha il deposito della richiesta di patteggiamento e l’accordo tra le parti». Sono questi alcuni dei motivi per cui il gip di Milano Fabrizio D’Arcangelo ha rigettato la richiesta di far ritornare in libertà Rosanna Gariboldi, moglie del deputato Pdl Giancarlo Abelli, arrestata il 20 ottobre scorso per riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta su Montecity Santa Giulia. Il provvedimento del gip suona come bocciatura anche nei confronti dei pm Laura Pedio e Gaetano Ruta che stavano trattando il patteggiamento sulla base di una condanna a 2 anni di reclusione e che avevano detto sì alla scarcerazione. Il gip spiega che ha poca rilevanza anche la messa a disposizione di 1,2 milioni di euro da una banca di Montecarlo. Il giudice ricorda infatti che quel denaro era già stato messo sotto sequestro dalle autorità locali.

Abelli: sono sconvolto «Sono profondamente sconvolto. Speravo di passare il Natale in famiglia, con mia moglie. Mia moglie è un donna onesta». Sono queste le parole che l’onorevole Giancarlo Abelli ha pronunciato immediatamente dopo la decisione del Gip.

I legali: provvedimento abnorme Parlano di un «provvedimento abnorme, perchè viola in radice i principi fondamentali del sistema processuale», i legali di Rosanna Gariboldi, avvocati Ennio Amodio e Novella Galantini, commentando la decisione del Gip. Il Gip, spiegano i legali in una nota, non ha concesso la libertà all’indagata «affermando che non potrà mai esserci un patteggiamento a pena sospesa, come quello concordato con la Procura». Con questo provvedimento, secondo gli avvocati, il Gip «indossa illegittimamente i panni del giudice di merito, sostituendosi al magistrato, cui spetterà di valutare» il patteggiamento. Gli avvocati citano, inoltre, una sentenza della Corte costituzionale, la numero 155 del 1996, che stabilisce che «il giudice della libertà non può mai assumere funzione di giudice della pena».

In questo caso, invece, concludono i legali, il Gip «detta un inconcepibile veto circa qualsiasi altra valutazione diversa dalla sua», dimenticando «persino che se le parti hanno deciso di definire il processo, non ha senso il protrarsi di una misura cautelare».

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