Inchiesta sulla movida, domani sopralluogo all'Hollywood e al The Club

Su richiesta dei legali degli indagati, la Procura ha disposto una verifica sulle strutture sequestrate nel luglio scorso. Possibile la riapertura a breve dei due locali

Domani la polizia, su ordine della Procura, svolgerà un sopralluogo nelle due discoteche vip milanesi, l'Hollywood e il The Club, sequestrate il 26 luglio scorso nell'ambito dell'inchiesta su un giro di droga e tangenti nel mondo della movida milanese. I legali dell'Hollywood e del suo amministratore, Davide Guglielmini, finito agli arresti domiciliari assieme ad altre quattro persone, hanno presentato infatti una documentazione alla Procura nella quale si spiega che la situazione dei bagni e dei privè, dove, stando alle indagini, vip e altri clienti consumavano cocaina, è cambiata rispetto a quanto accertato dagli inquirenti. In particolare, i bagni non si trovano più all'interno del locale, ma fuori e anche la zona adibita a privè è stata modificata. I legali hanno quindi chiesto al procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo il dissequestro dell'Hollywood e del The Club. Gli agenti col sopralluogo di domani verificheranno se siano state apportate o meno le modifiche di cui si parla nella documentazione della difesa e poi, a quanto si è appreso, la Procura potrebbe togliere i sigilli alle discoteche, che dunque potrebbero riaprire nei prossimi giorni. Pochi giorni fa, nel confermare gli arresti domiciliari per gli indagati, il tribunale del Riesame aveva parlato di un vero e proprio «sistema-movida», finalizzato «ad agevolare artatamente le attività di intrattenimento di imprenditori amici», nel quale il consumo di cocaina è «pratica notoria e diffusa» che è andata avanti nel tempo, fino agli arresti del luglio scorso, «senza variazioni di sorta».

Nell'inchiesta coordinata dal pm Frank Di Maio e dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo erano state ascoltate anche alcune showgirl, tra cui Belen Rodriguez, Alessia Fabiani e Fernanda Lessa, che avevano raccontato di aver fatto uso di droga nelle serate della movida. I clienti vip, spiegano ancora i giudici, sceglievano «quei locali proprio per questo servizio aggiuntivo garantito dai gestori» per avere «notevoli ricavi aggiuntivi in considerazione della clientela acquisita».

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