Incollati per il clima all'opera di Boccioni. Assolti anche in Appello gli eco-vandali

Lo scorso marzo i tre ambientalisti di Ultima generazione erano stati prosciolti dall'accusa di imbrattamento di beni culturali per avere, nel gennaio del 2023, lanciato vernice lavabile sul basamento dell'opera Love di Maurizio Cattelan

Incollati per il clima all'opera di Boccioni. Assolti anche in Appello gli eco-vandali
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Sono stati tutti assolti "perché il fatto non costituisce reato" gli attivisti di Ultima generazione che il 30 luglio 2022 si erano incollati alla base dell'opera Forme uniche nella continuità dello spazio di Umberto Boccioni al Museo del Novecento. A comunicarlo sono gli stessi membri del gruppo che protesta contro il cambiamento climatico.

"Durante l'udienza del processo d'Appello - precisano gli attivisti -, il procuratore generale ha chiesto l'assoluzione perché il fatto non costituisce reato, riconoscendo lo stato di necessità". Al termine del dibattimento il giudice ha assolto tutti gli imputati. La base su cui ha preso questa decisione saranno spiegate nelle motivazioni della sentenza.

"È stata emessa - ha affermato uno degli attivisti, Simone, 22 anni - una sentenza molto importante, siamo stati nuovamente assolti tutti e cinque per il danneggiamento che non c'era al basamento di plastica dell'opera di Boccioni. Ci eravamo incollati lì senza creare nessun danno, e il giudice ha confermato che questa cosa non comporta alcun reato. Abbiamo potuto spiegare le nostre motivazioni, del perché abbiamo fatto l'azione, e del perché ci spaventa la crisi climatica, che ci spaventava nel 2022 e continua a farlo anche oggi, con un'umanità che come l'installazione di Boccioni continua a correre senza senso verso un progresso che non c'è".

Lo scorso marzo i tre ambientalisti di Ultima generazione erano stati prosciolti dall'accusa di imbrattamento di beni culturali per avere, nel gennaio del 2023, lanciato vernice lavabile sul basamento dell'opera Love di

Maurizio Cattelan, conosciuta anche come "il Dito" di piazza Affari. Il giudice aveva riqualificato il reato nel più lieve deturpamento di beni mobili e disposto il non luogo a procedere per mancanza di querela del Comune.

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