Indulto, il Comune batte cassa da Prodi

L’indulto varato dal governo Prodi sarà una benedizione per i detenuti, ma sicuramente un salasso per i Comuni. Su cui ricadranno tutti i costi sociali del reinserimento degli ex carcerati. Oltre 600, forse addirittura mille quelli che torneranno in libertà a Milano. «Ma adesso chi paga? Fanno tutti i grandi - attacca il vicesindaco Riccardo De Corato -, poi a rimanere con il cerino in mano sono sempre i sindaci. Il problema è che la legge non ha previsto i fondi necessari per casa, corsi di formazione, ricerca di un lavoro. E così a pagare saranno ancora i Comuni che di soldi non ne hanno più». Un contrattempo che scoraggia certo De Corato che, nei panni dell’onorevole, presenterà un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo di «sostenere concretamente gli enti locali». Tra i circa mille detenuti che verranno liberati, almeno un centinaio non sapranno dove andare.

Per questo oggi pomeriggio si svolgerà un vertice tra istituzioni e mondo del volontariato per decidere dei percorsi di sostegno e recupero. Del provvedimento beneficeranno anche gli autori di omicidi che hanno sconvolto la città: dal caso Jucker alle vittime della banda di via Padova fino al delitto Gucci.

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