A metà degli anni 70 Paolo Grassi diede il primo impulso al Festival della Valle dItria a Martina Franca. Lillustre organizzatore culturale vide lungo. In tutti questi anni il Festival ha riproposto interessanti testi e utilissimi raffronti. Questanno lattuale direttore artistico, Alberto Triola, ha offerto, dopo la ripresa di un raro titolo rossiniano (Aureliano in Palmira), un prezioso recupero del Novecento austro-tedesco, accostando latto unico lAnello di Policrate (1916) di Erich Wolfgang Korngold alla fiaba il Regno segreto (1928) di Ernst Krenek, entrambi in prima rappresentazione per lItalia. Due compositori che furono opposti campioni: luno (Korngold) della tradizione viennese e laltro (Krenek) di un modernismo esplorativo tipico degli anni di Weimar. In seguito il destino li unì. Perseguitati per ragioni razziali, tutti e due furono accolti negli Usa.
Ma torniamo al «dittico». Korngold alle prese con un testo leggero, sbalordisce non solo per letà in cui scrisse lopera (16 anni), ma per il talento con cui trasfigura alcuni dei massimi musicisti del suo tempo (R. Strauss, Puccini, Lehár) senza che le citazioni diventino mai erudizione. Ottima lidea di accostargli la fiaba morale di Krenek che invita a una riflessione sul valore effimero del potere. La musica di Krenek, pur legata ad una precisa maniera moderna, è apparsa non meno ricca di interesse.
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