Cancro al seno, un test salivare sperimentale rileva il 100% dei tumori: cosa rivela lo studio

Una semplice analisi della saliva potrebbe presto aiutare a salvare vite: un test sperimentale ha identificato il 100% dei casi di tumore al seno in uno studio negli USA. I risultati sono promettenti e aprono la strada a diagnosi più rapide e accessibili per tutte le donne

Foto Klaus Nielsen (Pexel)
Foto Klaus Nielsen (Pexel)
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Un semplice test della saliva potrebbe presto diventare uno strumento rivoluzionario per la diagnosi precoce del cancro al seno. È quanto emerge da uno studio sperimentale condotto negli Stati Uniti, che ha ottenuto risultati sorprendenti: il test ha identificato correttamente il 100% dei casi di tumore in un gruppo di pazienti già diagnosticate.

Il progetto di ricerca, ancora in fase preliminare, è frutto della collaborazione tra l’Università della Florida e l’Università di Taiwan. Al centro dello studio, un biosensore grande quanto il palmo di una mano, capace di rilevare nella saliva la presenza di biomarcatori specifici associati alla neoplasia mammaria.

I risultati

Lo studio ha coinvolto 29 pazienti, un campione ancora limitato ma sufficiente per produrre un primo dato di grande impatto: il dispositivo ha rilevato con precisione il cancro al seno nel 100% dei campioni di saliva di pazienti già affette dalla malattia. Inoltre, ha correttamente escluso la presenza di tumore nell’86% dei casi appartenenti al gruppo di controllo (persone senza diagnosi di cancro).

Una speranza per la diagnosi precoce

I ricercatori sottolineano che si tratta solo di un primo passo. "C'è bisogno di studi più ampi, con un numero maggiore di pazienti e ulteriori biomarcatori", ha dichiarato Coy Helderman, oncologo dell’Università della Florida e co-autore della ricerca. Tuttavia, i primi risultati sono considerati molto promettenti e aprono la strada a scenari innovativi.

Un possibile test casalingo nel futuro

Una delle applicazioni più interessanti di questo biosensore potrebbe essere l’utilizzo domestico: il test salivare potrebbe infatti diventare una forma di pre-screening accessibile, in grado di segnalare la necessità di ulteriori accertamenti diagnostici, come la mammografia, in caso di esito positivo.

Questa possibilità,

se confermata da studi futuri, rappresenterebbe una svolta per la prevenzione del cancro al seno, in particolare nelle fasce di popolazione che incontrano ostacoli nell’accesso agli screening tradizionali.

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