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Intercettazioni, emendamento 007

Presentato dal governo un nuovo emendamento al ddl intercettazioni: riguarda il segreto di Stato. Per ogni comunicazione degli agenti dei servizi segreti potrà essere opponibile il segreto di Stato. Il ministero della Giustizia: "Necessario conformarsi alla sentenza della Consulta sul caso Abu Omar"

Intercettazioni, emendamento 007

Roma - L’ emendamento sul segreto di Stato presentato dal governo circoscrive l’opponibilità del segreto all’attività dei servizi, e non allarga, anzi, "circoscrive, riducendone la portata, il testo già approvato dalla Camera". Lo afferma una nota diffusa dal ministero della Giustizia. "L’emendamento proposto alle comunicazioni dei servizi specifica che il segreto di Stato è opponibile nei soli casi in cui siano state intercettate comunicazioni di servizio degli appartenenti al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza o ai servizi di informazione per la sicurezza ovvero comunicazioni che contengano notizie relative all’assetto o all’attività funzionale del Dipartimento e dei servizi o che a tali attività siano direttamente riconducibili", spiega la nota diffusa dal ministero guidato da Angelino Alfano.

Segreto di Stato circoscritto "L’opponibilità del segreto - si legge - è, così, circoscritta all’attività funzionale dei servizi e non può esser fatta valere al di fuori di questo ristretto ambito. Ciò è in linea con quanto chiesto dal senatore Casson e da altri senatori con la questione pregiudiziale presentata al Senato e con i principi generali in materia di segreto di Stato affermati dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 106/2009, sul caso Abu Omar".

"È proprio dall’esigenza di conformarsi alla decisione della Corte - conclude la nota - che nasce questo emendamento che - lungi dall’allargare - circoscrive, riducendone la portata, il testo già approvato dalla Camera", conclude il comunicato.

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