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Intercettazioni più lunghe e multe ridotte

Proroghe ogni 15 giorni, invece che ogni tre; sanzioni ridotte per gli editori; pene più lievi per quello che era stato ribattezzato dall’opposizione “comma D’Addario”, alias il reato di registrazione fraudolenta; acquisizione dei tabulati più facile, solo su richiesta del Gip e non su disposizione di un tribunale in composizione collegiale. Sono alcuni dei temi dei sei emendamenti al ddl intercettazioni predisposti dal capogruppo Pdl in commissione Giustizia alla Camera, Enrico Costa, e che verranno presentati oggi. Modifiche necessarie per seguire le indicazioni del Quirinale, che ha più volte rimarcato la necessità di apportare alcune correzioni al testo varato a Palazzo Madama. Modifiche necessarie per arrivare al varo di un testo condiviso. Vediamo le principali novità. A cominciare dal prolungamento delle intercettazioni sino alla fine delle indagini preliminari. L’ascolto (ma non le riprese video) potrà durare per 75 giorni, prorogabili di 15 in 15. Per ottenere i tabulati basterà l’ok del Gip. Sanzioni ridotte anche per gli editori, che nei casi più gravi dovranno pagare una pena che va da un minimo di 50 a un massimo di 200 quote (nel testo del Senato era da 100 a 300 quote). Ridotta da quattro a tre anni la pena per il cosiddetto “comma D’Addario”.

Emendamento garantista per i Pm inquisiti per violazione del segreto: la sostituzione non scatterà solo per l’iscrizione nel registro degli indagati ma quando c’è un rinvio a giudizio e un processo. Infine, lo speciale regime delle intercettazioni previsto per mafia e terrorismo viene esteso anche ai cosiddetti «reati satellite» delle organizzazioni criminali.

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