2022, l'anno della politica

La vittoria della Meloni, Mattarella sul Colle, Draghi cade e Berlusconi si riprende il Senato

2022, l'anno della politica

Una dopo l'altra le carte dei tarocchi sono scivolate sul tavolo della politica. Adesso è facile dire che tutto era previsto, ma è una bugia. Il 2022 si è divertito a stupire, con ritorni, rivincite, arrivederci improvvisi, corse in avanti e una prima volta che è arrivata in anticipo. Non era scontata la vittoria di Giorgia Meloni, non con quei numeri e comunque lei si stava preparando per l'anno che verrà e quando si è ritrovata a Palazzo Chigi ha guardato in faccia il destino e si è chiesta: non si poteva aspettare ancora un po'? Una donna capo del governo: mai successo.

Ci stiamo abituando, tanto che ormai non ci si fa neppure tanto caso, però è un cambio di sguardo e di prospettiva. È nello spirito del tempo, qualcosa di atteso e sperato, che arriva controvento, da destra, dove l'anomalia spesso trova spazio e stupisce. Il 2022 è un segno nella storia. Silvio Berlusconi torna al Senato e riceve perfino gli applausi dei suoi avversari. Forza Italia incarna l'anima liberale della maggioranza e smentisce chi cantava il de profundis.

Sergio Mattarella non è più andato via. Sette anni al Quirinale sono stati lunghi e lui pensava, sinceramente, di tornare a casa. Il suo posto sembrava destinato a Mario Draghi, come una promessa. Il canovaccio non è stato rispettato. La politica deraglia e Draghi forse si è esposto più del dovuto. Per mesi si è detto: Mario deve finire il suo lavoro. Non si può lasciare l'Italia senza il suo nome. Arriva l'estate e si scopre che Draghi può cadere, senza troppe paure. Si apre una crepa nella maggioranza, sul ruolo dell'Italia nella guerra putiniana. Fino a che punto si può sostenere l'Ucraina? La risposta di Giuseppe Conte sfarina il governo. Ecco l'altra novità del 2022. I Cinque Stelle non sono più grillini, ma decisamente contiani. Alle elezioni si consuma anche la frattura con il Pd. È la genesi di una sconfitta.

Il partito di Letta si ritira in una lunga seduta psicanalitica. Non è ancora finita.

Sulla sinistra cade il caso Soumahoro, consumato come un eroe di cartapesta, con le ombre sulla gestione dei migranti. I sacerdoti della morale si scoprono sporchi e il sigillo arriva con i soldi del Qatar nelle borse degli eurodeputati. Si fa fatica a farci i conti.

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