Rubrica Cucù

Fate la carità al povero sindaco

I sindaci vivono ormai da pezzenti, parlano da soli, hanno debiti in bilancio mostruosi e sono i colpevoli di ogni disguido, ogni violenza, ogni buca

Ora che è Natale andate in Comune e fate una carezza al vostro sindaco. Anche se lo detestate, abbiate pietà di lui. I sindaci vivono ormai da pezzenti, parlano da soli, hanno debiti in bilancio mostruosi e sono i colpevoli di ogni disguido, ogni violenza, ogni buca, traffico, multa e povertà della propria città. Ma chi ve l'ha fatto fare di prendervi una rogna così, perché quest'operazione martirio con impopolarità finale più processi? Fassino è ormai una larva, pareva impossibile ma è perfino dimagrito da quando è sindaco e fa economia fino all'osso. Gli occhi sono definitivamente usciti dalle orbite e implorano tributi. Pisapia è sulla via, chiede l'Imu per strada. De Magistris a Napoli vive tra i rifiuti, è riuscito a mettere d'accordo contro di lui tutti, malavita e vittime, negozianti e disoccupati. Marino, sindaco rom, prende ogni giorno legnate da tutti, assessori inclusi, e Roma è davvero un Far West, ieri un conducente di bus è stato ferito da una freccia. A Messina il sindaco Accorinti va già scalzo e svestito. A Bari Emiliano non ha più cozze da succhiare. È per scampare la croce di sindaco che Renzi è fuggito alla guida del Pd. Vent'anni fa era l'apoteosi dei sindaci alla conquista dell'Italia. Ora piangono miseria. E guadagnano molto meno dei duemila e rotti deputati nazionali, europei e regionali, per tre quarti pagati per fare solo i figuranti. Quando i sindaci vanno alla Caritas sono accolti in visita ufficiale, ma loro vorrebbero solo un piatto caldo.

Fate la carità a un povero sindaco.

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