Il giallo è risolto. Tutti quelli che per decenni si sono interrogati sulla questione morale della sinistra possono finalmente cambiare lavoro. La risposta c'è. Il Pd è come Dorian Gray. Il romanzo di Oscar Wilde svela tutto. Non c'è bisogno di testi sacri, di dibattiti, di psicanalisi, di esami di coscienza e neppure di rottamatori (tanto anche loro fanno parte del grande bluff). È molto più semplice. Il volto pubblico e ufficiale della sinistra può apparire ai più miopi bello e pulito, ma il ritratto nascosto in cantina è da anni incartapecorito, corrotto, invecchiato. Solo che ormai il trucco non funziona più, l'incanto è sparito e il Pd-Dorian Gray appare per quello che è: un partito dove Gava e Fiorito meriterebbero un posto d'onore.
Il Pd è tessere gonfiate, scontrini fasulli e codicilli da politicante. Solo chi non vuol vedere non vede. Ed è così da troppo tempo. L'ultima storia ha a che fare con il governatore dell'Emilia Romagna. L'Emilia rossa, l'Emilia simbolo, l'Emilia roccaforte, l'Emilia patria e coscienza. La storia è piccola, banale e meschina. È una confessione di casta a delinquere. I consiglieri emiliani si sono dati a spese inutili, gonfie e personali. Viaggi, vacanze, hotel a cinque stelle, computer, televisori, microonde, asciugacapelli, buste della spesa. Un malcostume comune a tante regioni, vere fabbriche di sprechi. Storia raccontata dall'Alto Adige alla Sicilia, tanto che la Corte dei conti si è messa di buzzo buono a sottolineare abusi e sprechi e a fare il conto di tutto quello che i furbetti si sono messi in tasca. L'idea è quella di richiedere indietro i soldi. E qui entra in scena Vasco Errani. Che idea ti tira fuori il governatore? Invia una proposta di emendamento al Parlamento presentandola come «iniziativa delle Regioni». Obiettivo: congelare i controlli fino al 2013. In pratica un modo per sbianchettare il passato. Tanto conviene a tutti, no? Poi per il futuro si vedrà. Ecco, questo modo di pensare svela un modello culturale. È qualcosa che ormai fa parte delle viscere del Pd. È l'ultima cicatrice sul volto del ritratto che sta in cantina.
È la stessa storia delle tessere.
Questa sagra provinciale che sa di «a Fra'che te serve» e di trucchi da balera, dove i tre candidati alle primarie ballano un vecchio valzer di accuse reciproche, di occhiate malfidate e di veleni. Una disfida di apparati e clientele che fa ridere e ghignare solo i presunti rottamati. È il ritratto della sinistra, la sinistra di Dorian Gray.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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