Roma Scaricato. Angelino Alfano incassa la mozione di sfiducia di Silvio Berlusconi che pur senza nominarlo lo dimissiona da delfino, e rompe il giocattolo delle primarie del prossimo 16 dicembre: «Le primarie hanno senso solo se non si candida il presidente Berlusconi, se il presidente Berlusconi si candida occorre ripensare tutto». A Cagliari, dove apre la campagna elettorale per la competizione interna al centrodestra, il segretario dimezzato scalpita: «Ci auguriamo che il presidente Berlusconi comunichi al più presto la sua decisione in modo tale che tutti noi possiamo essere operativi». Insomma: caro Cav, dicci se continuare o no con questa faccenda delle primarie che ormai non sembra convincere nemmeno chi ne ha sempre decantato le virtù democratizzanti. Quello che non si capisce è perché Alfano non lo abbia chiesto di persona a Berlusconi, dal momento che i due ieri si sono sentiti più volte e che Alfano continua a parlare di «perfetta sintonia» tra loro.
Alfano dà o finge di dare per scontato che un eventuale (e a questo punto probabile) ritorno in campo dell'unico vero asso del centrodestra avverrebbe con la casacca del Pdl, quando invece da più parti si dà per scontata la nascita della Forza Italia 2.0 lungamente favoleggiata. Un'insegna con una forte cifra civile, zeppa di personalità legate al mondo dell'imprenditoria e delle professioni più qualche fedelissimo dell'ex premier. Gli altri, gli oltranzisti del Pdl - Alfano in testa - resterebbero in fuorigioco. E si dovrebbero rassegnare a entrare nella nuova compagine azzurra con ruoli marginali, oppure a sopravvivere deberlusconizzati e (più o meno) contenti sotto forma di partito moderato (ma con una forte impronta aennina) federato con Montezemolo e sotto l'ombrello di Monti. Se si aggiunge la possibile nascita di un terzo soggetto, una formazione di destra che non si riconosca nei colonnelli ex An (La Russa, Gasparri, Matteoli) ma nel crossover Storace-Meloni con la possibile complicità di Musumeci, ecco che la balcanizzazione dell'ex Pdl è uno scenario quanto mai realistico.
Così l'appuntamento di oggi, la cerimonia laica della consegna delle firme per le candidature alle primarie, rischia di essere completamente svuotata di significato. Una partita che l'arbitro potrebbe sospendere da un momento all'altro per impraticabilità del campo. Delle esitazioni di Alfano abbiamo detto. Daniela Santanchè con Berlusconi in campo certo non balla da sola e quindi medita di mandare tutto all'aria: «Alfano - dice - non solo si deve ritirare dalle primarie perché in corsa ci sono io che sono indagata, ma deve dimettersi da segretario del Pdl». Anche l'amazzone Michaela Biancofiore non vedeva l'ora: «Alfano stoppi immediatamente le primarie e consenta la rinascita di Forza Italia e del centrodestra nel segno indelebile e vincente di Berlusconi». L'altro candidato Guido Crosetto preme il tasto stand-by: «Penso sia logico e giusto fermarsi a riflettere. Io presenterò le firme di supporto alla candidatura alle primarie per rispetto al lavoro fatto da centinaia di amici in tutta italia. Ma ora penso che Alfano sospenderà il percorso che avevamo iniziato». Giorgia Meloni invece va avanti: «Berlusconi torna in campo? Sulle primarie non si torna indietro», twitta giuliva. E poi, alla trasmissione di Radio Due Un Giorno da Pecora: «Berlusconi non farà un altro partito. I giornali scrivono di tutto...». Pronto anche Giampiero Samorì che, pur con l'ulteriore spada di Damocle della clausola anti-indagati, annuncia di aver «depositato presso la sede nazionale del Pdl 15.800 firme di presentazione della mia candidatura. Tali firme, sono una parte delle 48mila raccolte, e sono state verificate tutte quante nella loro regolarità con telefonate dirette ai sottoscrittori».
L'altro outsider Alessandro Proto invece sbraita: «Altro che partito democratico e liberale, il Pdl è un ammasso di gente senza arte né parte e il segretario Alfano impedisce qualsiasi possibilità, a chi non fa parte della loro banda, di partecipare democraticamente alle primarie». Tante polemiche probabilmente per nulla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.