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Bonomi in pressing: "Trovare i 16 miliardi per il cuneo fiscale"

Il presidente di Confindustria torna a dettare le proprie ricette personali economiche all'esecutivo e rilancia sulla proposta su cig e telelavoro anti-caldo: "Sembra che alla salute ci pensino solo gli imprenditori"

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Confindustria non si ferma. Dopo le richieste insistenti della scorsa settimana su cassa integrazione e smart working per i lavoratori che devono affrontare le temperature calde di questi giorni, Carlo Bonomi torna alla carica per mettere pressione al governo. Sottolinea il fatto che "questo tema c'è, va affrontato con grande serietà e noi siamo disponibili al confronto perché riteniamo che la salute dei lavoratori sia un bene primario da tutelare". Anzi: provocatoriamente punge anche i sindacati, affermano: "Sembra che alla salute ci pensino solo gli imprenditori".

Il mantra è sempre quello che va avanti ormai da dieci mesi, ovvero da quando si sono svolte le ultime elezioni politiche in Italia: "Bisogna fare le riforme". Il capo degli industriali, intervenendo a Ustica in occasione del convegno organizzato da Confindustria Sicilia, non vuole sentire ragioni: "Sono 30-40 anni che in questo Paese sentiamo parlare di riforme - sottolinea - e ci dicevano che non si potevano fare perché non c'erano le risorse finanziarie. Oggi c'è il Pnrr, le risorse ci sono. Le riforme, quindi, vanno fatte perché abbiamo bisogno di un Paese moderno, sostenibile, efficiente, inclusivo".

Bonomi, all'incontro "Il Mediterraneo alla sfida delle transizioni", mette in fila tutti i problemi economici che il nostro Paese starebbe affrontando. "La crescita sta rallentando ed era il motivo per cui già alla fine dell'anno scorso chiedevamo una politica per le famiglie a basso reddito e per stimolare gli investimenti. I primi quattro mesi dell'anno la produzione industriale è diminuita, il commercio internazionale sta rallentando e quindi abbiamo una serie di indicatori che ci dicono che stiamo rallentando".

La ricetta, tuttavia, è presto fatta: oltre allo stimolo a investimenti pubblici e privati tramite l'utilizzo intelligente del Pnrr da utilizzare bene, "bisogna intervenire sulle famiglie a basso reddito ovvero quelle sotto i 35 mila euro, il famoso taglio contributivo del cuneo fiscale - spiega Bonomi -. Questo è un Paese che paga più tasse sul lavoro che sulle rendite finanziarie ed è una cosa sbagliata. Abbiamo chiesto un intervento choc da 16 miliardi, due terzi a favore dei lavoratori e un terzo a favore delle imprese. Ci hanno detto che non ci sono le risorse? Io obietto perché un Paese che ha una spesa pubblica di 1.100 miliardi all'anno, secondo me può riuscire a trovare 14 o 16 miliardi. La riconfigurazione della spesa pubblica si può fare". Insomma, l’imperativo è uno soltanto: "Se interveniamo subito facendo le cose che devono essere fatte, ritengo che continueremo a crescere. Se non lo faremo mettiamo a rischio questa crescita".

Affermazioni che farebbero impallidire perfino monsieur de La Palisse.

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