Allerta di Piantedosi per il 7 ottobre: "Attenzione alta, c'è chi sottovaluta i richiami alla rivolta sociale"

Il ministro dell'Interno si mostra cauto alla vigilia della commemorazione del secondo anniversario della strage di Hamas, ma non vuole sottovalutare la situazione: "Gli antagonisti cercano sempre un pretesto, non si accendi la miccia"

Allerta di Piantedosi per il 7 ottobre: "Attenzione alta, c'è chi sottovaluta i richiami alla rivolta sociale"
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Nell'immediata vigilia della ricorrenza dell'attacco del 7 ottobre 2023 cresce la tensione in tutto il Paese, specialmente in vista delle manifestazioni pro-Pal già annunciate che si terranno a Roma nella giornata di domani. Nel frattempo s'infiamma anche la polemica per la partita di calcio Italia-Israele in programma martedì 14 a Udine. Matteo Piantedosi, in ogni caso, non getta benzina sul fuoco: "Staremo attenti, noi ci preoccupiamo sempre, non ci sono segnali specifici di allarme ma l'attenzione è molto alta", ha dichiarato durante la puntata di questa sera di "Cinque Minuti", in onda su Rai 1.

Nella capitale rimangono sotto osservazione l'area del Ghetto e tutti i luoghi legati alla cultura ebraica: sinagoghe, scuole e negozi. La commemorazione ufficiale è stata rinviata a domenica 12 ottobre, per rispetto della festività di Sukkot e si svolgerà a Roma alla presenza di autorità politiche e rappresentanti istituzionali.

Per quanto riguarda invece il caso di Bologna dove - come già anticipato dal prefetto Enrico Ricci - la manifestazione organizzata dai Giovani palestinesi è stata vietata, il ministro dell'Interno ha spiegato: "Siamo sempre molto cauti nel vietare manifestazioni per motivi di carattere ideologico, ma inneggiare al 7 ottobre significa fare apologia di un atto terroristico. Quel tema inoltre richiama i violenti che poi pongono in essere le devastazioni, ecco perché abbiamo in qualche modo vietato".

In occasione del ricordo del secondo anniversario della strage perpetrata da Hamas in cui vennero uccisi più di 1.200 civili e militari israeliani, Piantedosi ha anche voluto aggiungere che, personalmente, non ritiene opportuno incitare all'odio, soprattutto da parte chi ha delle importanti responsabilità politiche: "Credo che ci sia stata soprattutto una sottovalutazione, la cosa non è meno grave, il lanciare continuamente appelli alla piazza, anche a temi come la rivolta sociale o, peggio ancora, sottovalutare la partecipazione a manifestazioni organizzate da gruppi".

Ed ecco perché il titolare del Viminale, nell'intervista televisiva concessa a Bruno Vespa, auspica che "tutte le istituzioni democratiche siano concordi nel non innescare la miccia".

Questo perché "non bisogna mai sottovalutare che quando ci sono gruppi così estesi di antagonisti, si chiamano così apposta per dire che sono contro tutto, la Tav, il Ponte sullo Stretto, adesso la causa dei palestinesi, c'è una stratificazione in questi gruppi di atteggiamenti che vogliono il pretesto per innalzare il livello dello scontro". Insomma: c'è il serio rischio che l'antagonismo possa fare un "salto di qualità", conclude Piantedosi

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