Elezioni Regionali

Basilicata, anche Azione sosterrà Bardi: "Impossibile governare con la sinistra"

Dopo Italia Viva, anche l'altro partito dell'ex Terzo polo annuncia di entrare nella coalizione del centrodestra: "Condivideremo i nostri progetti per la Lucania con l'alleanza a sostegno del presidente uscente"

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Il quadro delle elezioni regionali in Basilicata dei prossimi 21 e 22 aprile si è ormai pressoché delineato. A quattro giorni dalla chiusura delle liste, diventa ufficiale anche la presa di posizione di Azione di Carlo Calenda, che era l'unico movimento che non si era ancora schierato con i candidati in campo a governatore: come Italia Viva, anche l'altro partito centrista ha deciso di sostenere Vito Bardi, presidente di Regione uscente e rappresentante di tutto il centrodestra. Ad annunciarlo è stato Marcello Pittella, attualmente consigliere regionale proprio per il partito fondato cinque anni fa dall'ex ministro dello Sviluppo economico nonché ex governatore lucano.

Il un comunicato ufficiale diramato insieme a Donato Pessolano, segretario regionale di Azione Basilicata, i due spiegano di avere incontrato il presidente Bardi e avere condiviso insieme "elementi del suo programma sui quali costruire un'intesa". In particolare, il necessario "rilancio della sanità e del welfare, una riorganizzazione e una implementazione della governance regionale, l'individuazione di strategie per lo sviluppo" che valutino anche l'istituzione di un fondo sovrano contro lo spopolamento e "una strategia per la cultura che veda Matera come faro". Nel programma di Bardi, diventa rilevante per Azione l'attenzione al mondo del lavoro e la lotta al precariato, con un focus particolare "in favore dell'agricoltura e puntando a una governance performante della forestazione".

Nella nota, Pittella e Pessolano aggiungono che spiegheranno ai cittadini lucani le ragioni della loro scelta e racconteranno "con forza gli impegni e i nostri progetti per la Basilicata che condivideremo con la coalizione a sostegno del presidente Bardi". Non solo, ma Marcello Pittella - finito proprio recentemente nella polemica per un messaggio vocale in cui si paragonava agli "ebrei deporati nelle camere a gas" - ha voluto anche motivare lo strappo con le forze politiche di centrosinistra. Parla di mesi di tentativi "per costruire un'alleanza riformista in una regione dove il nostro partito ha conquistato una centralità prendendo il 12.2% alle elezioni politiche". Tuttavia lo sforzo è stato inutile: "Abbiamo dovuto prendere atto della volontà del Pd e del M5S di tenere Azione fuori dalla coalizione".

Questo perché pare evidente che l'obiettivo di questi partiti è innanzitutto quello di "ridefinire gli assetti dell'opposizione nazionale e lucana, piuttosto che lavorare per il buon governo della regione". Dopo il clamoroso caos giallorosso dell'ultima settimana, tra "candidati ritirati, rilanciati e bruciati", i conflitti interni a Partito Democratico e Movimento 5 Stelle e "l'assenza di qualsiasi ragionamento sul programma", si è dimostrato che "governare una regione con veti e conflitti non è possibile. E a questo soprattutto si dedica la sinistra lucana".

Una volta preso atto di questa situazione, l'indicazione arrivata dalla direzione regionale di Azione è stata quella "di strutturare un'alleanza programmatica, con obiettivi chiari e su punti ben precisi con la coalizione di centrodestra".

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