Berlusconi assolto: e i dem si trincerano nel silenzio

Il Pd non dice una parola sull'assoluzione di Silvio Berlusconi, ma si divide sui primi 100 giorni di Giorgia Meloni da premier

Berlusconi assolto: e i dem si trincerano nel silenzio

Il Pd, nel giorno dell’assoluzione di Silvio Berlusconi, sembra essersi trincerato nel silenzio. Nessuno dei leader nazionali ha espresso la propria vicinanza al leader di Forza Italia né tantomeno ha fatto mea culpa per aver abbracciato, per lungo tempo, un approccio giustizialista nei confronti di Silvio Berlusconi. L’unica a pronunciarsi è stata la deputata Elly Schlein, attualmente in corsa per la segreteria del Pd. "Non commento le sentenze ma faccio un commento politico di Silvio Berlusconi: avevo nove anni quando è andato al governo. Mi sembra la rappresentazione di una classe politica attaccata al potere", ha detto la Schlein, in un incontro alla Sala della Stampa Estera. "Incredibile che siamo ancora qui a parlarne", ha aggiunto la principale sfidante di Stefano Bonaccini. "Il tempo di Berlusconi non è ancora finito. Quello della Schlein, a giudicare dai suoi risultati, non è mai iniziato", ha subito risposto, via Twitter, il capogruppo dei senatori azzurri, Licia Ronzulli. Stupisce il silenzio dei democratici. Persino l’ala più garantista del partito è silenziosa. I dem, probabilmente, si stanno ancora leccando le ferite dopo le cocenti sconfitte subite in Lombardia e nel Lazio dove i loro candidati hanno perso con un distacco di ben 20 punti percentuali dai due vincitori, Attilio Fontana e Francesco Rocca. Ma quel che stupisce ancor di più è che oggi il Pd si divida sulla bravura del presidente del Consiglio.

Di fronte alle affermazioni di Enrico Letta (“Giorgia Meloni è migliore del previsto") e di Stefano Bonaccini ("è molto capace"), Andrea Orlando è intervenuto allarmato:“C'è qualcosa che non va. Mettiamoci d'accordo compagni e amici”. L’esponente della sinistra interna rivendica le critiche alla legge finanziaria, al decreto Ong che considera anticostituzionale e agli esponenti del governo e, sulla base di queste critiche, Orlando si chiede: “Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci (di cosa?) o che sono meglio di quanto ci aspettassimo?". Immediata la replica che arriva da fonti del Nazareno che si dicono dispiaciute del fatto che l’ex ministro della Giustizia ha travisato completamente le dichiarazioni che Enrico Letta ha rilasciato al New York Times.

Un dibattito surreale, per non

dire lunare, in un giorno come questo. E, intanto, ancora nessun esponente di rilievo, ma nemmeno di seconda fascia, si è spero per scusarsi del trattamento riservato a Silvio Berlusconi.

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