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Berlusconi: "Forza Italia nella maggioranza di governo? Non lo escludo"

L'ex premier: "Non escludo che ci sia la possibilità di stare tutti insieme per prendere delle decisioni"

Berlusconi: "Forza Italia nella maggioranza di governo? Non lo escludo"

"Dovremmo guardare a quello che succederà nell’economia e non escludo che per il bene del Paese ci sia la possibilità di stare tutti insieme per prendere delle decisioni". Risponde così, nel corso della trasmissione Radio Anch’io su Radio1 Rai, Silvio Berlusconi alla domanda sull'ipotesi di un ingresso di Forza Italia nella maggioranza di governo.

Sull'eventualità di un cambio della guardia in Forza Italia, Berlusconi ha precisato: "I leader non si allevano in batteria, come i polli. I leader devono venire fuori da soli, e fare innamorare la gente, perché a scegliere i leader sono solo gli elettori. Ma non possiamo accettare che non abbiamo novità: abbiamo presentato agli elettori e ai moderati italiani una grande operazione, con 12mila comunità".

In merito ai servizi sociali l'ex presidente del Consiglio annuncia: "A poco a poco l’ho approfondita e guardo con piacere a questa possibilità di passare del tempo tra persone che sono colpite dalla sfortuna e dalla malattia e che soffrono. Quindi finirà che mi tratterrò molto più del tempo stabilito e ho in serbo una grande, grande sorpresa, perché mi sono bastati 10 giorni per andare a fondo sui sistemi di cura che si possono applicare".

Beppe Grillo? "Credo che sia un grande pericolo perché ha l’aspirazione di diventare il dittatore di questo Paese, Grillo sbraita e urla ma non ha soluzioni in positivo: se dovesse sciaguratamente per tutti noi prendere il potere saremmo in una vera tragedia per tutti. Auspico che coloro che sono delusi e arrabbiatissimi con la politica decidano di andare a votare e votare Fi".

"La riforma delle riforme è quella della giustizia". Silvio Berlusconi, intervistato da Tgcom24, lo ribadisce ancora una volta. "Oggi in Italia andiamo non solo verso una crisi sempre più grave ma andiamo verso sistema non democratico, che non garantisce ai cittadini di essere sicuri dei propri beni e addirittura della propria libertà", ha affermato il leader di Forza Italia. Che poi ha parlato della riforma di Palazzo Madama: "Così il Senato diventerebbe un dopo lavoro per sindaci in gita turistica a Roma, eravamo d'accordo con la diminuzione delle spese, la non elezione diretta dei senatori, la non approvazione da parte del Senato delle leggi e della fiducia al Governo. Poi, senza consultarci, Renzi ha fatto approvare dal Consiglio dei ministri un assetto del Senato inaccettabile. Ha presentato il progetto in Senato e nessuno è stato d'accordo, né il Pd, né noi. Lui ora si è detto disponibile a dar vita a un tavolo con i nostri e i loro tecnici per una diversa conclusione".

Il Cavaliere poi ha spiegato: "Quando all'opposizione siamo stati noi abbiamo fatto sempre un discorso diverso di responsabilità. Abbiamo sempre esaminato la sostanza dei provvedimenti proposti. Ora abbiamo un presidente del Consiglio eletto senza il consenso democratico. Se l'avessimo fatto noi sarebbe scoppiata la rivoluzione. Ma se Renzi ci dice che è disposto a intervenire sugli assetti istituzionali, noi dobbiamo rispondere che siamo d'accordo. Per ora si parla solo della riforma del Senato. Le altre due situazioni sono quella della riforma del Titolo V della Costituzione e la riforma della legge elettorale. C'erano dei punti accettati, ma poi Renzi ha fatto marcia indietro, probabilmente costretto dai piccoli partiti. Quando ho avuto la responsabilità di Governo, mi sono dovuto confrontare con due situazioni insuperabili. La prima era quella di avere in maggioranza i piccoli partiti che non ragionano mai guardando all'interesse generale ma solo a quello particolare, che si risolve nell'ambizione politica dei loro piccoli leader e all'interesse a garantirsi il mestiere della politica. La seconda è che ho sempre trovato un'opposizione che aveva adottato il metodo del 'tanto peggio, tanto meglio', per far sì che il Governo perdesse consensi e suffragio alle elezioni se tutto fosse andato peggio e se loro avessero potuto avene dei vantaggi. Serve una riforma che dia al presidente del Consiglio gli stessi poteri dei suoi colleghi, che ci sia una sola camera dimezzata nel numero dei suoi componenti, che cambi il sistema di elezione della corte costituzionale e che i cittadini possano eleggere il presidente della Repubblica. Se così fosse avremmo presidenti diversi da quelli che ci sono stati ora".

Berlusconi ha tuonato contro la burocrazia "che ci costa più del 30% rispetto a quello che costa negli altri Paesi e diventa una vera ossessione burocratica". In collegamento con Radio Anch'io il Cavaliere ha poi dichiarato: "Se non riuscissimo a cambiare la politica monetaria della Bce sarà la realtà a imporre a noi e agli altri paesi l’uscita dall’euro per ritornare alla nostra moneta nazionale".

In merito ai fatti dello stadio Olimpico e ai provvedimenti che il premier ha in qualche modo preannunciato, Berlusconi ha detto la sua: "Credo che sia utile inasprire il Daspo ai tifosi che lo meritano, ma la sicurezza degli stadi non può essere affidata alle società di calcio. Bisogna proseguire nella individuazione dell’autore dei gesti di violenza e vietargli l’accesso agli stadi ma non credo sia utile e possibile affidare la sicurezza degli stadi alle società di calcio perché tutte le

538em;">società di calcio in Italia presentano bilanci difficili, molte sono in deficit, e poi non avrebbero mai la competenza necessaria per un’efficace sistema di sicurezza".

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