Berlusconi sfida Grillo: "La marcia su Roma? Saremo noi a farla..."

"Se il Movimento 5 Stelle avrà il primo posto alle Europee, Grillo farà una marcia su Roma. Ma si sbaglia. La marcia la faremo noi". In collegamento telefonico ad una manifestazione elettorale a Napoli, Silvio Berlusconi lancia una sfida al comico genovese a una settimana dalle elezioni europee puntando a recuperare quella manciata di punti percentuali che separano Forza Italia dai Cinque Stelle. Per il Cavaliere dare la propria preferenza a Grillo significa sprecare il voto: "Gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle, come avvenuto in Italia, saranno pochi e verranno isolati".

Per Berlusconi il voto di settimana prossima è un passaggio cruciale. "Abbiamo dimostrato di saper difendere gli interssi italiani in Europa - ha tuonato nel collegamento telefonico - questo ci è costato l’ostilità di governi europei da cui sono derivate manovre internazionali rivelate in questi giorni per far cadere nel 2011 il nostro governo". Proprio per questo Forza Italia deve impegnarsi a tornare in Europa a continuare a difendere gli interessi degli italiani. Interessi che non verrebbero più difesi se dovesse vincere il Pd di Matteo Renzi. "Se il Pse sovvertendo i sondaggi dovesse essere maggioranza nel Parlamento Europeo - ha avvertito - il presidente della Commissione sarebbe Martin Schulz, un 'grande amico' dell’Italia". Berlusconi ha usato anche una punta di ironia per dimostrare che "solo i voti dati a Forza Italia saranno utili e decisivi per difendere gli interessi dell’Italia in Europa".

Secondo i sondaggi, il Pse dovrebbe infatti essere in minoranza e, per questo, i parlamentari del Pd non saranno in grado di difendere i nostri interessi. Anche a Roma, Renzi non sta portando avanti misure e riforme che tutelino il bene del Paese. "Il governo, con i suoi ministri alle prime armi e che si danno arie da Nobel, continua a sparare spot", ha attaccato il leader di Forza Italia accusando apertamente Renzi di non essersi mai occupato del Mezzogiorno. Un tema che nell’agenda di governo non c’è mai stato.