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Boccia ancora nei guai: il logo della Camera per diete e ritocchini

Reduce dal clamoroso flop alle regionali in Campania, l'influencer è stata colpita dalla diffida formale di Montecitorio

Boccia ancora nei guai: il logo della Camera per diete e ritocchini
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Maria Rosaria Boccia nuovamente al centro delle polemiche. Negli ultimi giorni i profili social dell’influencer hanno ospitato numerosi contenuti in cui compare in modo evidente il logo della Camera dei Deputati. Le immagini e le card pubblicate riguardano iniziative, messaggi ai follower e riferimenti al suo ruolo di “ideatrice” di intergruppi parlamentari dedicati alla “cultura della bellezza” (medicina estetica) e alla dieta mediterranea. Una ricognizione effettuata dall’Adnkronos ha individuato più di dieci post con queste caratteristiche in un arco temporale ristretto, dettaglio che non è passato inosservato

La grafica utilizzata, spesso accompagnata da fotografie di Boccia mentre mostra atti parlamentari o con lo sfondo della scritta “Camera dei deputati”, richiama lo stile delle comunicazioni ufficiali dell’istituzione. Una impostazione che potrebbe suggerire una connessione diretta con l’attività parlamentare, nonostante gli intergruppi siano realtà informali prive di riconoscimento istituzionale e senza procedure ufficiali da parte degli uffici di Montecitorio. Ebbene, secondo quanto riferito all’Adnkronos, gli uffici della Camera hanno avviato il processo per inviare alla Boccia una diffida formale riguardante l’uso del logo di Montecitorio nelle sue comunicazioni.

Il provvedimento si aggiungerebbe a un precedente intervento dell’amministrazione parlamentare. Alcuni mesi fa, infatti, alla Boccia – reduce dal flop alle regionali in Campania nella lista di Stefano Bandecchiera stato vietato l’accesso alla Camera dopo aver utilizzato occhiali dotati di telecamera per registrare scene nei corridoi dell’edificio e aver poi pubblicato quelle immagini sui social. La registrazione, effettuata senza autorizzazione, aveva portato all’intervento del Comitato per la sicurezza, che aveva disposto un divieto totale di ingresso che risulta ancora in vigore.

Ma non solo.

Gli uffici della Camera hanno rimarcato inoltre che solo deputati e collaboratori parlamentari possono utilizzare il logo dell’istituzione per attività legate al mandato parlamentare e che il ruolo di “ideatore” di un intergruppo non ha alcuna rilevanza dal punto di vista istituzionale.

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