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Bonus ai deputati, la piroetta grillina: così Conte si rimangia i 5.500 euro

L'ex premier promette di elargire il bonus tablet da 5.500 euro a una scuola in difficoltà. "Non siamo riusciti a bloccare la determina", spiega. Ma il questore 5S Scerra l'aveva firmata

Bonus ai deputati, la piroetta grillina: così Conte si rimangia i 5.500 euro

Prima l'ok al maxi-bonus per pc e tablet ai deputati. Dopo il dietrofront. Il balletto dell'antipolitica stavolta non è riuscito poi così bene ai pentastellati. I grillini infatti si sono trovati metaforicamente in mezzo al guado e alla fine, non senza contraddizioni, hanno fatto un passo indietro. Dopo avere firmato il provvedimento sul gettone extra, tramite il questore della Camera Filippo Scerra, i Cinque Stelle hanno preso le distanze da quella norma e promesso di elargire il rimborso alle scuole bisognose di dispositivi digitali. La piroetta all'indietro è stata compiuta in primis dal leader del Movimento, Giuseppe Conte, incalzato da Le Iene.

La retromarcia di Conte

"Facciamo un gesto simbolico per le scuole che sono senza dotazioni. Sono disponibile a spendere i 5.500 euro che mi spettano da deputato per comprare tablet e computer per le scuole", ha affermato l'ex premier davanti alle telecamere di Italia1, prendendo il solenne impegno di rinunciare al bonus. L'istituto che beneficerà della dotazione promessa dal leader politico è la scuola Gramsci-Impastato di Giugliano in Campania, provincia di Napoli, nella terra dei fuochi. E ora le Iene hanno assicurato di voler consultare altri deputati per chiedere loro il medesimo gesto. Vista la mossa di Conte, per il grillini la linea sembra però dettata: indietro tutta sul gettone che i parlamentari otterranno.

L'ok alla determina

"Non siamo riusciti a bloccare la determina", ha spiegato Giuseppe Conte. Il colmo però è che i pentastellati non solo avevano dato l'ok al provvedimento, ma l'avevano anche difeso. In particolare, sui social era stato il questore della Camera Filippo Scerra a spiegare quelle che riteneva le buone ragioni della norma. "La scorsa legislatura la dotazione era di circa 7500 euro complessivi e adesso si parla di 5500 più un piccolo budget per spese cancelleria (320 euro ). Cioè questa operazione ha fatto risparmiare al bilancio della Camera", aveva scritto su Facebook il deputato 5s, attirando però pareri critici e ostilità nei commenti. Chi di antipolitica ferisce, di antipolitica (e di retorica anti-casta) perisce verrebbe da osservare.

Il cortocircuito dell'antipolitica

Ma se il provvedimento aveva una sua logica, secondo chi l'aveva poi votato, perché prenderne le distanze e di fatto rinnegarlo? Che pasticcio, che contraddizione. A lanciare la proposta di trovare una scuola in difficoltà a cui devolvere il loro bonus è stato infatti lo stesso Conte, parlando di "gesto simbolico".

Tra i dem, all'iniziativa ha aderito invece il deputato Marco Furfaro.

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