Cronache

La boria No-Tav di Erri il cattivo maestro: "Un onore la denuncia"

Aperto dalla Procura di Torino un fascicolo per "aver istigato i danneggiamenti". E De Luca se ne vanta

La boria No-Tav di Erri il cattivo maestro: "Un onore la denuncia"

«Mi capita denuncia per mie convinzioni a sostegno della Val di Susa: è un onore per uno scrittore essere imputato di reato di opinione». Erri De Luca sfoggia tutta la sua sfrontatezza e tutto il suo orgoglio per commentare la decisione della procura di Torino di aprire un fascicolo d'inchiesta sulle sue dichiarazioni a favore dei sabotaggi No Tav. La sua boria da cattivo maestro la esprime in meno di 140 caratteri su Twitter, ma certo è pronto a esibirla in ogni sede.

Per quanto si vanti di essere «imputato» ad oggi Erri De Luca non è ancora neanche indagato. Di fatto contro di lui c'è una denuncia presentata da Ltf, la società italo francese che si sta occupando della realizzazione del tunnel geognostico del Tav a Chiomonte. Una denuncia di 4 pagine depositata lo scorso 18 settembre dall'avvocato di Ltf Alberto Mittone: «Riteniamo che De Luca abbia quantomeno istigato a commettere sabotaggio». Ora la denuncia è giunta sulla scrivania dei due pm che si occupano delle inchieste Tav e hanno aperto un fascicolo «esplorativo».

La denuncia è l'ultimo atto di una polemica che si è aperta alcune settimane fa dopo le dichiarazioni del procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli che, commentando l'arresto di due attivisti No Tav in possesso di un arsenale di razzi e molotov, si scagliò contro i cattivi maestri e contro quel «preoccupante silenzio che arriva da uomini della cultura e della politica, perché è un silenzio che parte dalla sottovalutazione, fino a rasentare la connivenza», disse il magistrato. E fu così che qualche intellettuale si sentì chiamato in causa. Tra questi Erri De Luca che replicò attraverso un'intervista all'Huffington Post per dire: «La Tav va sabotata. Ecco perché servivano le cesoie: sono utili a tagliare le reti. Nessun terrorismo...». Per poi aggiungere: «Hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l'unica alternativa». Concetto che poi De Luca ha ribadito in altre occasioni. Da qui la denuncia di Ltf, in cui si legge che «le dichiarazioni di De Luca sono un chiaro incitamento alla violenza idoneo a suscitare consensi tra gli attivisti No Tav, peraltro distintisi anche recentemente con episodi preparatori di azioni violente con armi. E di queste il De Luca, pur vivendo appartato ma con la possibilità di strumenti conoscitivi tanto da intervenire prontamente anche su questo tema, non può non essere al corrente».

Non è questa l'unica denuncia che porta la firma di Ltf: ce ne sono altre contro intellettuali e politici che inciterebbero alla violenza. De Luca, quindi, non è l'unico che rischia di finire nei guai. Chi invece è già indagato è il filosofo ed europarlamentare Gianni Vattimo. È accusato di falso ideologico insieme con due attivisti No Tav, Luca Abbà e Nicoletta Dosio, che il filosofo presentò come suoi consulenti in occasione di una visita in carcere a un No Tav.

Dosio e Abbà ieri sono stati interrogati, ma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

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