Nella terza giornata di Controcorrente, il palco del teatro Biribissi, è tutto di Renato Brunetta intervistato dal direttore Alessandro Sallusti. L'ex ministro mette i paletti al governo Letta, via l'Imu e nessun aumento dell'Iva, parla della decadenza di Silvio Berlusconi e spara ad alzo zero contro la televisione pubblica che, Brunetta lo dimostra numeri alla mano, è tutta orientata a sinistra.
“L'Italia è ancora il grande malato dell'Eurozona. Tutti sono usciti dalla recessione tranne il nostro Paese – spiega il presidente dei parlamentari del Pdl - anche i paesi del Sud; la Spagna ha il segno più davanti all'indicatore del reddito e noi abbiamo il meno. Io ho cercato, oggi al forum Ambrosetti, di far capire che cosa può succedere lunedì. Tutti mi chiedono se facciamo cadere il governo. Noi? Ma questo governo lo ha fortemente voluto Silvio Berlusconi, nessuno più di lui ha le carte in regola per dire che questo governo lo ha fortemente voluto. Noi non vogliamo far cadere con leggerezza questo governo, ma come si fa ad accettare di continuare un governo di larghe intese se uno dei partner vuole usare la giustizia per fare fuori l'avversario”.
Sallusti interrompe Brunetta e gli chiede di tornare a parlare, lui che è uno dei massimi esperti, di economia e del grande imbroglio dello spread. “Dal punto di visto economico: se cade questo governo il paese va a gambe all'aria o è il solito ricatto?”, chiede il direttore del Giornale.
“Quando ero ministro ho annusato sin da subito che nella questione dello spread c'era qualcosa che non andava – risponde Brunetta -. Lo spread è la differenza tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi. A un certo punto scoppia la bolla dello spread, o l'imbroglio dello spread, come lo chiamo io. A un certo punto, e ormai è dimostrato, c'è stato un gioco di spiazzamento. Una sorta di fuorigioco da parte del sistema bancario tedesco nei confronti dei paesi del Mediterraneo. Le banche che avevano in tasca alcuni miliardi di titoli italiani, li hanno venduti tutti nello stesso momento. Le banche tedesche vendono titoli italiani, dando il segnale alla finanza mondiale, che è bene laciare questi titoli. E così gli altri decidono di vendere. perché se le banche tedesche vendono, un motivo ci sarà. Così hanno attirato la speculazione. Quindi, senza alcun motivo di economia reale, lo spread inizia a schizzare verso l'alto. Ma era solo una speculazione delle banche tedesche. Una speculazione fatta, all'inizio, per distogliere l'attenzione dei mercati finanziari mondiali dall'affanno delle banche tedesche. Ma poi il gioco è scappato di mano”. E la politica? “Quella non c'entrava nulla, la speculazione è stata usata per dire che era colpa di Berlusconi, del governo, del bunga bunga. Quando agli osservatori internazionali non interessava nulla di quello che succedeva nella nostra politica”.
Poi parte uno scambio di battute al vetriolo, tra Sallusti e Brunetta, sul fondatore di Repubblica. “E chi è Scalfari? - ironizza l'ex ministro -. Quello che se l'è presa con Craxi perché non l'ha candidato?”. E Sallusti rincara la dose: “Sì, anche quello che scriveva su Critica fascista...”.
La conversazione vira sul governo Letta: “Bisogna saldare i debiti della pubblica amministrazione con le imprese e bisogna abbassare le tasse. Io ho detto a Letta: metti un display davanti a palazzo Chigi con scritto oggi abbiamo pagato un milione, domani due ecc. La soluzione è questa: accelerare al massimo il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione per fare ripartire l'economia”.
Brunetta traccia i limiti dentro il quale l'esecutivo deve muoversi per continuare ad avere l'appoggio dei parlmentari del centrodestra: “O l'Imu sulle prime case e sui terreni agricoli viene cancellata tutta, senza il gioco delle tre carte, o il governo cade. Senza trucchi. Sono 4,8 milioni di euro. L'Imu ha abbassato il valore degli immobili, il mercato dell'edilizia è collassato. Poi il governo Letta fa l'incentivo per l'acquisto delle cucine, ma se una coppia non può comprarsi la casa dove se la mette la cucina? Lo sapete che l'edilizia è il settore che ha il più alto coefficiente di attivazione economica?”, spiega l'economista.
"Nonostante la condanna di Berlusconi e tutte le palate di fango che ci buttano addosso c'è uan cosa che mi fa bene al cuore: nei sondaggi noi continuiamo a salire e il Pd continua a scendere - dichiara Brunetta -. Mi fa piacere anche che il governo Letta faccia cose che dice il Pdl. Oltre che sull'Imu anche su Equitalia e ora non bisogna alzare l'Iva. Lo dico: se aumenta l'Iva di un punto il governo non esiste più".
"Il mio sogno è fare un mediawatch: un sito, un portale che attraverso gli utenti monitori la correttezza dei media. Ma anche sapere quanto guadagnano le star della televisione. Su tutte le tv, Mediaset, la Rai, la 7. Tutti. Anche i giornali on line, quelli cartacei. Tutto. Prima di arrivare a questo sogno, ma ci arriverò, mi sono detto: voglio partire dalla Rai. Perché la Rai è nostra. È servizio pubblico. La Rai se è di tutti ha il dovere del pluralismo. Allora mi sono detto: andiamo a vedere se è così. Io vedendo la Rai mi incazza. La satira della Rai è tutta contro di noi, per non dire contro di me. Gli intelligentoni, i giornalisti, gli esperti, gli economisti sono tutti di sinistra. Allora ho detto: andiamo a misurare gli spazi. C'è una cosa, l'osservatorio di Pavia, che misura le presenze. A naso ho deciso di partire da RaiTre. Sono partito a caso. Ho detto: partiamo dall'Annunziata. Con quella faccia seriosa: hanno su di loro il peso dell'esistenza del mondo. 32 a 2. Su 34 ospitate 32 alla sinistra. Ho fatto un'interrogazione in commissione di vigilanza. Mi risponde la Rai e dice: noi in generale rispettiamo la pluralità. Allora ho deciso di fare un esposto all'Agcom che dopo un mese mi dice: hai perfettamente ragione. E condanna la trasmissione dell'Annunziata a riparare. Ho detto: se mi è andata bene con l'Annunziata proviamo con Fazio... Stessa cosa. E così col Tg3. Allora dico faccio la quinta: i Tg regionali. E sto attendendo con ansia i risultati. Faccio un esempio dei valori dei tg regionali: settanta la sinistra e dieci la destra". La platea approva e rumoreggia. Brunetta ha toccato un nervo scoperto.
Ci saranno veramente tradimenti nel centro destra in caso di caduta del governo?, chiede Sallusti. “Faccio un discorso cinico - spiega Brunetta -. Attualmente il Pdl nei sondaggi viaggia verso il 30 per cento, la rappresentanza parlamentare alla Camera e al Senato è il risultato di un partito che aveva il 21 per cento. Se si andasse a votare domani noi potremmo avere il Pdl e Forza Italia al 30 per cento e, con una coalizione vincente, porteremmo a casa 300 deputati, molti più di quelli che abbiamo adesso. Ma se si perde, si perd comunque con il 30 per cento, cioè con più deputati e senatori di ora. Insomma: sia che si vinca, sia che si perda i deputati di questa legislatura vengono riconfermati e si rieleggono anche quelli dell'altra. Chi può mollare questa situazione per farsi un giretto con gli altri e poi non essere ricandidato? Ecco, quindi credo che non ci sia nessuna propensione al tradimento più per interesse che per etica. E, a volte, i matrimoni di interesse funzionano meglio di quelli di sentimento”.
Poi Brunetta parla di Forza Italia e annuncia l'imminente rinascita: “A metà mese tornerà. E lo farà all'insegna dell'inclusività e del movimentismo”. La platea "benedice" con un applauso il ritorno alle origini e Brunetta, finita l'intervista, si conede alle domande e alle foto-ricordo dei lettori.
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