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"C'è dietro l'establishment". La verità su Bonaccini e Schlein

Nel Pd volano gli stracci. Oggi è Cuperlo ad attaccare i due sfidanti: "Dietro di loro vedo il solito establishment, quello che ha passato ogni temporale senza mai bagnarsi"

"C'è dietro l'establishment". La verità su Bonaccini e Schlein

Davvero il nuovo segretario sarà in grado di invertire la rotta del Partito democratico? Davvero gli esponenti scesi in campo per prenderne la guida potranno rinnovare l'identità di un Pd ormai in perenne crisi con se stesso? Non proprio, a giudicare dalle loro proposte: nessuna scelta di campo tra Terzo Polo e Movimento 5 Stelle, solite ricette politiche e scarsa capacità attrattiva. Sullo sfondo si consuma il classico duello interno tra le correnti e il Congresso ovviamente non poteva esentarsi da questo.

Cuperlo attacca Bonaccini e Schlein

Un attacco è arrivato all'indirizzo di Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, i principali candidati che si contendono il timone della galassia dem. A lanciare una frecciatina nei loro confronti è stato lo sfidante Gianni Cuperlo che non ci ha pensato due volte prima di sferrare un monito frontale diretto al governatore dell'Emilia-Romagna e alla deputata del Pd, entrambi accusati di poggiare il proprio progetto su una base che non si può considerare affatto nuova e al passo con i tempi di oggi.

Cuperlo, intervistato dal Corriere della Sera, ha esordito con parole apparentemente al miele nei confronti di Bonaccini: "È un amico e lo stimo". Ma il preambolo è stato subito accompagnato da una sferzata che ha finito per coinvolgere anche Schlein: "Dietro a lui come dietro a Elly vedo ripararsi tutto il solito e inamovibile establishment, quello che ha passato ogni temporale senza mai bagnarsi".

Tra l'altro le perplessità di Cuperlo si fondano pure sull'utopia del "partito dei soli amministratori". Anche perché, come ha dimostrato l'esperienza di Nicola Zingaretti, il doppio incarico "non funziona". "Dobbiamo coinvolgere soprattutto gli amministrati. Il Pd va rifondato e aperto ai movimenti, alla società", ha aggiunto il candidato alla segreteria del Partito democratico.

Il botta e risposta con Renzi

Anche Cuperlo sembra non voler seppellire l'ascia di guerra con le opposizioni. Anzi, ha individuato nel pericolo di un presunto piano di Giuseppe Conte e Matteo Renzi uno dei motivi che lo hanno portato a scendere in campo: "Più che la Meloni, Conte sembra voler distruggere il Pd. Proprio come Renzi. Sono in questo congresso anche per aiutare a impedirlo".

Con il leader di Italia Viva si è consumato un botta e risposta a distanza. Renzi, facendo un richiamo alle parole di Shakira dell'ormai celebre canzone contro l'ex Piqué, ha punzecchiato il Pd: "Con noi industria 4.0, JobsAct, unioni civili, 80€. Adesso Giarrusso, reddito di cittadinanza, richiami a Lenin. Avevano una Ferrari, l'hanno scambiata con una Twingo". Non si è fatta attendere la replica di Cuperlo: "Matteo, il punto è che la Ferrari non era di nostra proprietà ma ce l'aveva data in leasing la destra.

La Twingo la stiamo pagando a rate ma è nostra!".

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