Leggi il settimanale

Carceri, La Russa: "Entro Natale un decreto per fine pena a casa"

Il presidente del Senato Ignazio La Russa invoca un provvedimento contro il sovraffollamento delle carceri

 Carceri, La Russa: "Entro Natale un decreto per fine pena a casa"
00:00 00:00

“Vogliamo cercare prima di Natale, per l’emergenza bontà e non l’emergenza caldo come era in estate, vogliamo fare un appello perché qualcosa avvenga immediatamente, con un decreto, un provvedimento?". È ciò che si domanda il presidente del Senato Ignazio La Russa, intervenendo sul problema del sovraffollamento delle carceri nel corso della presentazione del libro di Gianni Alemanno e Fabio Falbo ‘L’emergenza negata. Il collasso delle carceri italiane’.

"Il mio invito è a chi ha il potere e la potestà di farlo di affrontare oggi anche solo la lampadina e non il lampadario e la luna, ma un po’ di respiro per chi la pena l’ha quasi già scontata e magari la continui ad affrontare dentro di sé”, aggiunge La Russa secondo cui "più che pensare alla soluzione ideale dobbiamo passo passo vedere come fare". Per la seconda carica dello Stato “non va sottovalutata la nota di Palazzo Chigi sulla realizzazione di oltre 10mila nuovi posti negli istituti, che era già stata annunciata anche se ce ne vorrebbero di più, ma la cosa positiva è che siamo alla quarta riunione della Cabina di regia per l’edilizia penitenziaria, che adesso ha una cadenza periodica".

E ancora: "Si tratta di far sentire l’interesse su che questo percorso, anche se da solo non risolve i problemi: più che pensare al rapporto ideale tra la società e la detenzione, dobbiamo passo dopo passo vedere cosa si può fare, e io ci sto provando”. E anche se, ha sottolineato La Russa, “l’edilizia potrebbe essere la soluzione quanto meno per il sovraffollamento, però ci vuole tempo, e nel frattempo qualcosa comunque bisognerà fare". Il presidente del Senato ammonisce: "Io ci ho provato a fare un piccolo passetto, però ci vuole tempo. In questi due anni qualcosa bisognerà fare. Non sta funzionando, non ha funzionato la capacità del mondo che si occupa di questo problema di spingere a fare piccoli passi". La Russa, poi, conclude: "Se chiediamo la luna non avremo una lampadina, se chiediamo un lampadario forse avremo una lampadina. Avremo ad esempio la possibilità che due autori di un libro come questo possano girare a presentarlo".

Alla presentazione del libro, come si legge sul sito dell'agenzia Dire, ha partecipato, pur trovandosi in carcere a Rebibba, anche Gianni Alemanno tramite un’elaborazione grafica e vocale realizzata con l’intelligenza artificiale. "Non esagero, ci sono condizioni di vita non riscontrabili in nessun’altra parte della società italiana, se non forse nei campi nomadi e nei centri di assistenza per clochard”, ha detto l'ex sindaco di Roma autore del saggio scritto a quattro mani con Fabio Falbo. Alemanno ha ricordato: "Anche per le mie esperienze giovanili ho sempre lottato contro la pena di morte e contro l’abbandono in carcere delle persone detenute. Sono orgoglioso di essere stato uno dei tre parlamentari di destra che rifiutarono le indicazioni del nostro partito di votare contro l’indulto del 2006, ma quando sono arrivato a Rebibbia non mi aspettavo di trovare una situazione così degradata e così assurda”.

L’ex ministro e sindaco di Roma punta il dito contro "il sovraffollamento carcerario, che sta crescendo inesorabilmente nelle carceri italiane e che secondo le ultime rilevazioni ha raggiunto il 137%" e che "stravolge i già ristretti margini di vita civile delle persone detenute, ma soprattutto livella verso il basso tutti i percorsi esistenziali di chi sta scontando una pena".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica