Caso Macron, Tajani: "Forza delle idee vince sulla violenza delle parole"

Al meeting di Rimini il vicepremier e ministro degli Esteri smorza le polemiche

Caso Macron, Tajani: "Forza delle idee vince sulla violenza delle parole"
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Il vicepremier Antonio Tajani torna sulle polemiche tra Italia e Francia, innescate dalle parole del collega di governo Matteo Salvini.

"La politica estera la fanno il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri e se si devono far valere delle ragioni, come ho detto, si vince con la forza delle idee, non con la violenza delle parole". Con queste parole Tajani ha replicato a chi gli chiedeva un commento sulla querelle Salvini-Macron. "Io uso sempre toni calmi: bisogna sempre ricordare che la forza delle idee in politica conta più della violenza delle parole. Quindi se si vuole vincere, bisogna usare la forza delle idee. Quello che io ho sempre cercato di fare per prevalere", ha aggiunto il titolare della Farnesina.

"Non faccio schermaglie con nessuno", ha assicurato Tajani rispondendo a chi gli domandava delle divergenze con il leader della Lega. "Ognuno è libero di dire quello che pensa, ci mancherebbe che in democrazia un leader di partito non possa esprimere le proprie idee. Io dico quello che penso, noi cerchiamo di fare vincere la forza delle idee".

"Anche noi - ha aggiunto il segretario di Forza Italia - siamo convinti che non sia una soluzione quella di inviare i militari italiani in Ucraina. Abbiamo sempre detto che semmai era più giusto provare una soluzione che garantisse la sicurezza dell'Ucraina con un modello tipo l'articolo 5 della Nato, che possa garantire con un'azione di mutuo soccorso e in futuro la sicurezza di questo Paese, che è stato attaccato dalla Federazione russa. Avevamo anche detto che eravamo pronti a mandare i militari in caso ci fosse stata una zona cuscinetto guidata dalle Nazioni unite, ma non sappiamo se questa sarà una ipotesi fattibile. Noi stiamo lavorando intensamente perché tutto l'Occidente possa avere una posizione univoca".

Dalla querelle Salvini-Macron "non temo fibrillazioni" per l'Esecutivo, afferma il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi. "Lo ha detto anche prima il ministro Tajani: la politica estera la definiscono il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. La maggioranza sulla posizione è unita e anche Matteo Salvini ha ribadito la posizione che vede tutta la maggioranza di governo unita: l'idea di inviare truppe europee in Ucraina, l'Italia non la condivide". L'ipotesi di militari europei sul campo in Ucraina, osserva, "è un errore, si acuirebbe ulteriormente l'attenzione e non garantirebbe i due obiettivi che, come governo italiano, ci poniamo. Da una parte, una pace giusta a fianco dell'Ucraina e dall'altra garantire la sicurezza di quel paese. Per noi - aggiunge - è l'attivazione dell'articolo 5 della Nato la strada che bisogna percorrere, l'abbiamo proposta anche nel confronto con Trump a Washington e quindi quella è la strada".

A ogni modo, puntualizza ancora Lupi, "anch'io ho detto con molta chiarezza che le parole e i toni in politica non sono solo forma, ma anche sostanza e quindi si possono ribadire con forza le posizioni dell'Italia, ma usando toni e parole che sono coerenti con la responsabilità di governo e il lavoro che stiamo facendo non solo in Europa, ma in tutto il mondo. Quindi credo che la querelle finirà assolutamente e non ci sono divisioni su questo all'interno della maggioranza".

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