
"Vacci tu se vuoi. Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai in Ucraina". Questa la dichiarazione incriminata di Matteo Salvini che ha mandato su tutte le furie Emmanuel Macron che il vicepremier leghista ha invitato di attaccarsi al tram in dialetto milanese dicendo: “Taches al tram".
A seguito di questa dichiarazione, la Francia ha convocato giovedì l'ambasciatrice a Parigi, Emanuela D'Alessandro. Un attacco che, secondo La Presse, ha portato alla protesta dei francesi prima con Fabrizio Saggio, consigliere diplomatico della premier Giorgia Meloni e con la Farnesina, e poi con la convocazione dell'ambasciatrice a Parigi "a seguito dei commenti inaccettabili" di Salvini.
Il vicepremier e leader della Lega, a margine di un sopralluogo in via Bolla a Milano, non aveva fatto solo quelle esternazioni nei confronti di Macron, ma aveva anche esaltato la politica di Donald Trump "con i suoi modi che a volte possono sembrare bruschi o irrituali, sta riuscendo laddove hanno fallito tutti". Salvini aveva, poi, criticato le "macronate" che prevedono "eserciti europei, riarmi europei, debiti comuni europei per comprare missili". Da qui è nato l'incidente diplomatico che ha portato Parigi, come riporta una fonte della France Press, a ricordare "che questi commenti sono contrari al clima di fiducia e alle relazioni storiche tra i due Paesi, nonché ai recenti sviluppi bilaterali che hanno evidenziato forti convergenze, in particolare per quanto riguarda il loro incrollabile sostegno all'Ucraina". A infastidire i francesi, probabilmente, è stata anche la consuetudine di Salvini di descrivere il presidente francese come "guerrafondaio" e "bombarolo". Questo pomeriggio, poi, Salvini, intervenendo a Pinzolo al tradizionale incontro estivo della Lega Trentino, ha replicato:"Macron è un po' troppo permaloso. E comunque i sondaggi dicono che l'80 per cento dei francesi non lo gradisce". E ha aggiunto: "Attaccati al tram non è un insulto", ribadendo: "C'è qua qualcuno che è pronto a mandare suo figlio a combattere in Russia? Macron si metta casco e giubbetto e ci vada lui".
Dall'opposizione sono arrivate fortissime critiche. La segretaria del Pd, Elly Schlein attacca: "Le intemerate di Salvini non mettono in difficoltà solo il governo, con Tajani e Meloni che rivendicano col loro alleato leghista il proprio ruolo in politica estera, ma imbarazzano il Paese". E ancora: "L’Italia ha una grande tradizione diplomatica ma questo governo continua a dimostrarsi non all’altezza. Salvini farebbe meglio a occuparsi dei ritardi cronici dei treni che stanno costringendo ormai da anni lavoratori, studenti e pendolari a viaggiare ogni giorno con un’ora di ritardo". Dal Carroccio, invece, ricordano: "Nel 2018, il portavoce del partito di maggioranza francese di Macron dichiarò che la posizione del governo italiano sui migranti "è da vomitare": al Viminale c'era Matteo Salvini e - dopo anni di frontiere spalancate - finalmente il nostro Paese proteggeva i propri confini. In quell'occasione, il Pd non si stracciò le vesti come sta facendo adesso. E poco tempo dopo un sottosegretario dei governi Renzi e Gentiloni, Sandro Gozi, abbracciò formalmente le battaglie di Macron diventando addirittura europarlamentare eletto in Francia". Ma non solo.
"Quindi non stupisce che, anche nelle ultime ore, la sinistra rafforzi le proprie posizioni anti-italiane e guerrafondaie e il proprio servilismo verso alcuni governi stranieri come Parigi", si legge nella nota diffusa dalla Lega che si conclude così: "Ricordiamo che - a differenza delle politiche migratorie - il conflitto in Ucraina vede coinvolti tutti i Paesi dell'Unione ed è quindi ancora più doveroso esprimere opinioni in merito come ha fatto Matteo Salvini, con toni non certo 'vomitevoli'".