Cesto low cost: sparisce lo champagne

RomaCausa crisi, il cesto natalizio non si svuota ma cambia il suo contenuto: non più Champagne e cibi esotici, ma prodotti a chilometri zero. Un'idea che ha almeno tre vantaggi: sostiene i piccoli produttori locali, garantisce qualità e freschezza degli alimenti e infine fa risparmiare. A parità di numero di prodotti, per un cesto «local» si spende il 30 per cento in meno che per uno «global».
La tendenza è sottolineata dalla Coldiretti, secondo cuiprima delle feste vengono regalati almeno 5,5 milioni di cesti natalizi: un dono peraltro a bassissimo tasso di «riciclo», come dice uno studio della Coldiretti/Swg. «Il cesto a km zero - spiega Sergio Marini, presidente Coldiretti - è un'occasione per conoscere meglio le specialità alimentari del proprio territorio, magariper ripetere l'acquisto anche al di fuori del periodo natalizio grazie alla vicinanza e all'identificazione delle realtà produttive coinvolte».

Gli italiani hanno potuto confezionare i cesti a km zero nei vari mercati di «Campagna Amica», acquistando olî, vini, marmellate, mieli, dolci, pasta, formaggi, salumi direttamente dai produttori. Nel Lazio grande successo anche per i cesti regionali di Fuoriporta (06916500273) con vino, cioccolato, farro, pasta, olio, marmellata e biscotti. Tutto «bio» e artigianale.

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