Francesco Acquaroli, presidente di Regione delle Marche uscente, è un politico di lungo corso che inizia a far politica da giovanissimo tra le fila del Movimento Sociale Italiano e poi dentro Alleanza Nazionale.
Acquaroli, classe 1974, originario di Macerata, consulente finanziario laureato in Economia e Commercio e proprietario di una azienda agricola di famiglia, entra ufficialmente in politica come consigliere comunale e poi come sindaco di Potenza Picena. Qui, dopo un primo tentativo fallito nel 2009 quando ottenne solo il 33% dei voti alla guida di una lista civica di centrodestra, nel 2014 diventa primo cittadino col 57% dei voti ottenuti al ballottaggio. Fedelissimo di Giorgia Meloni, Acquaroli entra subito in Fratelli d'Italia e fa parte della cosidetta "generazione Atreju". Dal 2010 al 2014 è consigliere regionale delle Marche, mentre dal 2018 al 2022 è deputato di Fratelli d'Italia. Tenta la scalata alla guida della Regione Marche già nel 2015 in qualità di candidato di Fratelli d'Italia e Lega Nord, ma arriva terzo prendendo solo il 19% dei voti, dietro al grillino Giovanni Maggi (21,8%) e al vincitore Luca Ceriscioli (41%), candidato del centrosinistra. Nel 2019 si candida anche al Parlamento europeo, ma non viene eletto. Un anno dopo è il candidato del centrodestra unito, appoggiato da Fratelli d'Italia, Lega per Salvini Premier, Forza Italia, Popolari Marche - UDC e le liste civiche Civitas Civici e Movimento per le Marche e strappa le Marche al centrosinistra che le governava dal 1995. Acquaroli vince col 49%, staccando di 12 punti percentuali il candidato del centrosinistra Maurizio Mangialardi, all'epoca sindaco di Senigallia, che si ferma al 37%. Una volta eletto, si dimette da deputato per incompatibilità.
Quest'anno si è ripresentato sostenuto dalla coalizione di centro-destra formata da FdI, Lega, Forza Italia, Unione di Centro, Noi Moderati e le liste Civici Marche e I Marchigiani per Acquaroli dove sono confluiti candidati di Sud chiama Nord e alcuni dissidenti di Italia Viva.