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"Ci dica quanto spendiamo per gli abusivi". Ma Gualtieri non risponde

Dopo l'ok alla direttiva di Gualtieri che concede la residenza a chi occupa l'opposizione insorge: "Il Campidoglio dica quanto spende per pagare le utenze agli abusivi". Ma la richiesta cade nel vuoto

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri

Per la giunta di centrosinistra si tratta di un provvedimento "coraggioso e di buon senso". Ma la direttiva firmata dal sindaco Roberto Gualtieri che consente agli occupanti abusivi di stabilire la residenza negli immobili occupati e di allacciarsi ai servizi pubblici essenziali continua a suscitare polemiche. Nei giorni scorsi il centrodestra aveva stigmatizzato l’iniziativa: in sostanza una deroga per i nuclei familiari con minori, anziani sopra i 65 anni, disabili e "persone meritevoli di tutela", all’articolo 5 del decreto Lupi del 2014, che impedisce a chi occupa di acquisire la residenza e l’allaccio delle utenze, escludendo gli abusivi dalle procedure di assegnazione degli alloggi popolari per cinque anni.

Per Andrea De Priamo, senatore di Fratelli d’Italia, è un modo per "tutelare i furbetti", mentre la deputata leghista Simonetta Matone lo ha definito un "colpo di mano". "Così si legalizza l’illegalità incentivandola", protestava anche la collega azzurra, Patrizia Marrocco. Maurizio Lupi, estensore della norma stravolta dall’ex ministro dell’Economia, punta il dito proprio contro Gualtieri: "Dice di voler aiutare le famiglie fragili, ma dovrebbe farlo dando loro gli alloggi pubblici, che invece vengono sistematicamente negati a chi ne ha diritto, perché occupati abusivamente". I consiglieri capitolini del partito di Giorgia Meloni, Federico Rocca e Rachele Mussolini, annunciano che presenteranno un esposto alla Corte dei Conti per chiarire se sarà Roma Capitale a pagare le utenze agli occupanti abusivi con i soldi dei contribuenti.

"Non si può spremere denaro ai romani"

A sollevare per primo la questione era stato il collega della Lega, Fabrizio Santori, che lo scorso 5 aprile, in previsione dell’approvazione di una mozione analoga da parte dell’Assemblea capitolina, si era rivolto al direttore del Dipartimento Coordinamento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione urbana per chiedere conto dei costi sostenuti da Roma Capitale per il pagamento delle utenze relative agli immobili occupati nel periodo compreso tra il gennaio del 2019 e il marzo del 2022. "Di norma il prefetto impone di saldarle e quindi vorremo capire quali sono i costi a carico della collettività per mantenere chi vive negli immobili occupati", spiega il consigliere al Giornale.it.

Ma la richiesta di accesso agli atti è caduta nel vuoto, così come il sollecito inviato lo scorso 2 agosto. "L’unica risposta – spiega Santori - consiste in un rimpallo tra gli uffici del Dipartimento patrimonio e quelli del Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana (Simu). Uffici che nulla sembra siano in grado di dire a chi chiede di sapere quanto ha speso Roma Capitale per dare luce acqua e gas agli occupanti abusivi tra il 2019 e il 2022, e dove e in quali e in quanti edifici e alloggi sono collegate queste utenze". La cifra secondo il consigliere dovrebbe essere ingente. "Senza contare – aggiunge – che non comprende altri costi a carico dei romani come il mancato introito per gli affitti".

Il prossimo passo, annuncia, sarà quindi quello di rivolgersi "al responsabile anticorruzione di Roma Capitale e all’Anac per avere risposte".

"Non si può spremere denaro ai romani – attacca - e non curarsi nemmeno di quanto, dove e perché si raschia il fondo del barile in una città esausta, oppressa dalla crisi e da politiche contrarie agli interessi e al benessere dei cittadini".

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