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Meloni pronta a incontrare le opposizioni: focus sul salario minimo

Venerdì il presidente del Consiglio riceverà le forze dell'opposizione per discutere del salario minimo. Il sottosegretario Mantovano: "Spirito di costruttivo rapporto istituzionale"

"Confronto costruttivo". Meloni incontra le opposizioni sul salario minimo

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Un'apertura concreta al dialogo che dimostra nei fatti la volontà di confrontarsi con le opposizioni su un tema che merita di essere affrontato per tentare di trovare un punto di convergenza. Le soluzioni offerte sono diverse da partito a partito, con sfumature lievi o più marcate a seconda della schieramento politico. Ma l'urgenza è condivisa da tutti: bisogna intervenire contro gli stipendi bassi. Le opposizioni (a eccezione di Italia Viva) mettono sul piatto il salario minimo, che nei prossimi giorni finirà sul tavolo del confronto con l'esecutivo.

La mossa di Meloni

La voce è iniziata a circolare con insistenza nella serata di ieri ed è stata diffusa dalle agenzie: si sta lavorando a un incontro tra il governo e i partiti al di fuori della maggioranza per uno scambio di vedute per quanto riguarda il salario minimo. Magari prima dell'inizio della pausa estiva. Il giorno giusto potrebbe essere quello di venerdì 11 agosto, data in cui si potrebbe tenere il tanto atteso vertice a Palazzo Chigi. Ed ecco che in mattinata è arrivata la conferma da parte di Alfredo Mantovano all'Ansa.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha fatto sapere che nel pomeriggio di venerdì prossimo una delegazione del governo - guidata dal presidente Giorgia Meloni - riceverà le forze politiche che fanno parte dell'area dell'opposizione. Il faccia a faccia sarà utile per ascoltare le loro proposte sul salario minimo, ricevendo le loro istanze su una questione di rilievo. Un incontro che, come sottolineato da Mantovano, si terrà "in spirito di costruttivo rapporto istituzionale".

Le reazioni delle opposizioni

La notizia è stata accolta positivamente da Elly Schlein, secondo cui quello di venerdì sarà un banco di prova importante: "Vediamo se fa sul serio. Siamo disponibili a confrontarci a patto che non sia una sceneggiata agostana fatta sulla pelle dei lavoratori". Il segretario del Partito democratico ha posto dei paletti: "Ci aspettiamo atti conseguenti e risposte, anche sui ristori per famiglie e imprese colpite dall'alluvione e dalle frane in Emilia-Romagna e sulle mancate dimissioni di De Angelis".

In una nota il Movimento 5 Stelle si è mostrato disponibile, sostenendo tuttavia che la convocazione avvenuta ad agosto rappresenta "una corsa ai ripari tutta mediatica di Giorgia Meloni dopo aver preso atto che sul salario minimo legale è rimasto solo il governo a opporsi".

Sul proprio profilo Twitter Carlo Calenda ha ringraziato il governo per aver accolto l'appello sull'apertura di un tavolo di confronto. "Diamo la nostra piena disponibilità e invitiamo le altre opposizioni firmatarie a fare lo stesso. La politica non è solo scontro", ha scritto il leader di Azione. Invece Italia Viva non sarà presente in quanto non firmataria della proposta: "IV ha già presentato i propri emendamenti alla proposta di legge Conte e li discuterà in Aula".

Anche Riccardo Magi di +Europa ha confermato la partecipazione all'incontro con il presidente Meloni: "Sarà interessante ascoltare se il governo ha cambiato idea rispetto ai toni definitivi e contundenti utilizzati fino a pochi giorni fa rispetto alla proposta di salario minimo presentata dalle opposizioni".

"Ascolteremo cosa avrà da dirci la presidente Meloni dopo che hanno fatto di tutto per fermare la legge", ha affermato Angelo Bonelli dei Verdi. Che ha annunciato la presenza al faccia a faccia sul salario minimo senza rinunciare a toni polemici: "I confronti non si rifiutano mai, ma non posso non rilevare che per mesi la maggioranza ha rifiutato qualsiasi tipo di confronto. Avremmo preferito un metodo diverso".

Il piano del centrodestra

Dal suo canto il centrodestra indubbiamente riconosce la necessità di intervenire su questo fronte, ma sono forti le perplessità su una misura che rischia di essere un boomerang in quanto si teme che possa spingere verso il basso gli stipendi. La coalizione potrebbe presentare un testo unitario. Non a caso, secondo il Corriere della Sera, il presidente Meloni starebbe lavorando a una proposta di maggioranza da mettere a confronto con quella di Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Azione.

Il vertice a Palazzo Chigi è solo l'ennesima prova tangibile di quanto il centrodestra sia realmente intenzionato a dialogare con le opposizioni. A fine luglio in commissione Lavoro della Camera non è stato votato l'emendamento che prevedeva l'intera soppressione, mandando la proposta di legge direttamente all'esame di Montecitorio. La scorsa settimana la Camera ha approvato la questione sospensiva relativa alla pdl sul salario minimo.

Un rinvio che consentirà di avere tutto il tempo necessario per promuovere un dialogo serio, costruttivo e istituzionale, non tramite slogan di facciata a favore di telecamera.

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