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Cosa succede con la nuova legge elettorale: chi entra e chi esce dal parlamento

Con l'Italicum solo Forza Italia, Pd e M5S sono sicuri di entrare in parlamento. Ma tutti gli altri? Vediamo cosa accadrà

Cosa succede con la nuova legge elettorale: chi entra e chi esce dal parlamento

Come sarà formato il prossimo parlamento sulla base della nuova legge elettorale frutto dell'intesa tra Berlusconi e Renzi? Per saperlo dobbiamo incrociare due tipi di dati: da un lato cosa prevede l'Italicum, nei minimi dettagli, tra premi di maggioranza e soglie di sbarramento. Dall'altro cosa dicono i sondaggi. Gli ultimi li abbiamo indicati ieri: sale Forza Italia e perdono terreno il Partito Democratico e il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano. Ricapitoliamo in pillole il nuovo meccanismo, salvo cambiamenti dell'ultima ora: il premio di maggioranza scatta al 37%, attribuendo al massimo il 15% dei seggi,si riduce anche la soglia di sbarramento: per entrare alla Camera servirà il 4,5% dei voti. Ma i seggi dovrebbero spettare anche a quelle liste che dovessero raggiungere almeno il 9% in tre diverse regioni. L'hanno già chiamata tutti, infatti, norma "salva Lega". Dovrebbero tornare le multicandidature: la possibilità, cioè, di presentarsi in più di un collegio (e in teoria di essere eletto più di una volta, dovendo poi scegliere quale collegio rappresentare).

Vediamo quali potrebbero essere gli effetti: stando ai sondaggi di Euromedia - l'unico parametro cui possiamo fare riferimento per azzardare delle ipotesi - si andrebbe al ballottaggio. Nessuna delle coalizione, infatti, riuscirebbe ad ottenere il 37 (37%) dei consensi, anche se il centrodestra è in vantaggio sul centrosinistra (33,7% contro 32,5%).  Il sondaggio commissionato dal TgLa7 vede invece davanti il centrosinistra di 0,3 punti (33,8% contro 34,1%). Ma la sostazna non cambia: nessuno vincerebbe al primo turno.

Con percentuali al di sopra del 20%, Pd, Forza Italia e Movimento 5 Stelle sarebbero sicuramente rappresentate in parlamento (sono loro i più forti a livello di consensi). Vediamo chi rischia di restare fuori: il Nuovo centrodestra di Alfano, che oscilla intorno al 3,6% (4% per Tg La7), la Lega (tra il 4 e il 4,1%) sono quelli che rischiano di più, anche se si presentano in coalizione. Da soli sicuramente non ce la farebbero a entrare in parlamento. La Lega, grazie al meccanismo dei tre buoni risultati (almeno il 9%) in tre regioni, potrebbe salvarsi. Fratelli d'Italia, tra il 2,2 e il 2,6%, molto difficilmente ce la possono fare a centrare il risultato. A forte rischio anche i "centristi": lo sbarramento è al 12% per le coalizioni, e anche con l'eventuale apporto di Alfano Scelta civica e Udc non se la passano bene (fra tutti sarebbero intorno all'8%). A sinistra, invece, resterebbe fuori Sel, con un peso elettorale che oscilla intorno al 3,2%. Quasi sicuramente fuori dal parlamento anche le altre formazioni minori alleate del Pd, come i Verdi, il Psi e il Centro democratico. Per tutti questi partitini non resta che una strada: tentare di farsi "accettare" all'interno delle liste maggiori, sempre che lo vogliano.

Altrimenti il parlamento resterà un miraggio.

 

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