Qatargate

Nobel, politica, attacchi al governo. Nel Qatargate spunta l'Ong di Panzeri

Tra i membri onorari di Fight Impunity figurano anche Emma Bonino, Federica Mogherini e Denis Mukwege. Ma scattano le dimissioni

Nobel, politica, attacchi al governo. Nel Qatargate spunta l'Ong di Panzeri

I palazzi di Bruxelles continuano a tremare alla luce degli ultimi sviluppi sul "caso Qatar" che ha interessato i corridoi e le aule dell'Europarlamento. L'indagine belga su un caso di presunta corruzione da parte di Doha all'interno delle istituzioni europee ha creato un terremoto, con accuse che ovviamente devono essere ancora tutte da verificare. Nel mirino sarebbe finita Fight Impunity, un'organizzazione senza scopo di lucro - fondata e presieduta da Antonio Panzeri - che si batte "contro l'impunità e per la giustizia di transizione".

I membri onorari di Fight Impunity

È interessante osservare la composizione dei membri onorari di Fight Impunity. Sul sito dell'organizzazione vengono elencate tutte le persone che fanno parte dell'Honorary Board e non possono passare inosservati nomi di assoluto rilievo. Su tutti spicca quello di Emma Bonino, esponente di +Europa ed ex ministro degli Affari esteri. Tra le altre personalità figura anche Federica Mogherini, già ministro degli Esteri e Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

Stando a quanto appreso e riferito dall'Adnkronos, l'ex deputata del Partito democratico avrebbe annunciato di essersi dimessa dal board. E non sarebbe l'unica. Infatti il Corriere della Sera dà conto di una serie di nomi di rilievo che sta prendendo le distanze. Tra i membri onorari vi sono pure Bernard Guy Georges Cazeneuve (ex primo ministro francese) e Denis Mukwege (ginecologo congolese vincitore del premio Nobel per la Pace nel 2018). Anche l'Ansa parla di dimissioni di massa dalla Fight Impunity da parte di importanti personalità dell'Ue.

L'attacco al governo Meloni

L'edizione odierna di Libero si sofferma anche su Donatella Rostagno (assistente accreditata di Maria Arena, del gruppo dell'alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, il cui ufficio sarebbe stato perquisito), andando a ripescare una sua affermazione social contro il governo italiano guidato da Giorgia Meloni. Il 7 novembre, tenendo alta l'attenzione sulla situazione dei migranti a bordo di Humanity 1 e Geo Barents, su Facebook scriveva un post contro l'esecutivo di centrodestra: "Atti di disumanità in corso! Fateli scendere, soccorreteli!".

Sotto la lente di ingrandimento sarebbe finita pure No Peace Without Justice, sul cui sito Emma Bonino risulta essere fondatrice. Tra i fermati ci sarebbe anche Niccolò Figà-Talamanca, ovvero il segretario generale. "Campaigning for the protection and promotion of human rights, democracy, the rule of law and international justice", si legge sul sito.

Cioè campagna per la protezione e la promozione dei diritti umani, della democrazia, dello stato di diritto e della giustizia internazionale.

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