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"Denigratoria e offensiva". La vignetta choc di Makkox su Meloni

Una molotov in mano e un "violento" appello alla moderazione: così Makkox ha ritratto Giorgia Meloni, scatenando l'ira di Maurizio Gasparri

"Denigratoria e offensiva". La vignetta choc di Makkox su Meloni

Nel mirino della matita dissacrante del vignettista Makkox, lunedì 6 febbraio c'è finita Giorgia Meloni, ritratta con in mano una bomba molotov. La vignetta, invece, recita: "Teniamo bassi i toni, ca***". L'evidente riferimento è al caso Cospito e al dibattito politico che nell'ultima settimana si è infiammato, fino al richiamo alla responsabilità del premier rivolto a tutti i partiti, Fratelli d'Italia compreso, per evitare divisioni in un momento così particolare per la sicurezza del Paese.

Un appello che, anche in questo caso, è stato contestato dalla sinistra, della quale Makkox fa parte. Infatti, il senso dell'illustrazione del vignettista, famoso per le sue partecipazioni al programma Propaganda Live, seguito principalmente dagli esponenti della sinistra radical-chic, è che il presidente del Consiglio faccia finta di chiedere moderazione. Una lettura che segue le polemiche sollevate nel weekend, nonostante buon senso imponga basso profilo da parte di ogni organo politico. A commentare la vignetta di Makkox è intervenuto Maurizo Gasparri, senatore di Forza Italia, che non ha gradito la violenza del disegno: "È denigratoria e offensiva, da querela, è un attacco sconsiderato e vergognoso". Così il vicepresidente del Senato ha risposto durante la diretta de L'aria che tira, il programma del mattino condotto da Myrta Merlino. Quindi, il senatore ha aggiunto: "Fossi in lei querelerei, raffigurata con la molotov in mano...".

Nella stessa trasmissione, Maurizio Gasparri ha avuto modo di esprimere la sua posizione in merito a 41-bis e alle proteste che si stanno succedendo in questi giorni. In particolare, il senatore ha contestato alcune esternazioni e comportamenti avuti da esponenti del parlamento: "Cospito è un pericoloso terrorista. Definirlo 'coraggioso' non è accettabile. Ho trovato sbagliato l'atteggiamento di alcuni esponenti del Pd. Fare visite alle carceri è una cosa lecita, ma addirittura intrattenersi, come raccontano i giornali, e scambiare interlocuzioni con alcuni boss, soprattutto da parte di un ex ministro della Giustizia a mio avviso è sbagliato".

Quindi, il vicepresidente del Senato ha concluso: "Lo Stato tratta i terroristi secondo le leggi attuali e se nello specifico vada revocato il 41 bis per Cospito lo deciderà la Cassazione. Noi continueremo a sostenere comunque questa misura"

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