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“Dietro di lei c’è il finanziere Soros”. FdI inchioda la Schlein

Il Pd senza idee e senza obiettivi continua a cercare appigli nel centrodestra: ma ormai gli elettori si sono stancati di questo Partito democratico

“Dietro di lei c’è il finanziere Soros”. FdI inchioda la Schlein

La corsa alle primarie del Pd è entrata nel vivo e ora i candidati giocano le loro ultime cartucce. Elly Schlein, come nella miglior tradizione del Partito democratico, non trova migliori argomenti che attaccare il centrodestra e, in particolare, Giorgia Meloni. L'ennesimo accanimento strumentale che dimostra la povertà di soluzioni dei dem, la cui classe dirigente, anche la nuova, non sembra capace di evolversi e di ritrovare la base. Secondo la candidata, infatti, il presidente del Consiglio "sarà una ennesima delusione per chi l'ha votata. La destra non è cresciuta, ha sempre i suoi dodici milioni di elettori che si sono affidati prima a Berlusconi, poi a Salvini e ora a Meloni. Nonostante siano divisi. Sta a noi fare esplodere quelle contraddizioni".

A Elly Schlein ha risposto Federico Mollicone, deputato di Fdi e presidente della Commissione Cultura della Camera: "Dopo l'ennesima batosta del Pd alle regionali, la Schlein ora vuole dare lezioni di politica al centrodestra e a Fdi attaccando Giorgia Meloni. Dietro la sua candidatura, c'è il finanziere ungherese Soros che attraverso di lei tenta una opa ostile al Pd per imporre in Italia un modello politico alternativo a quello del premier, su immigrazione, globalizzazione, diritti civili ad esempio". Quindi, il deputato ha avanzato un'ipotesi che è stata avanzata da diverse fonti stampa, compreso il Giornale: "La vicinanza di alcuni esponenti politici italiani alle posizioni della Open Society Foundation di Soros, tra cui proprio la Schlein, non è un mistero ed è infatti citato in una mappatura della Fondazione raccontata piú volte".

La migrazione delle preferenze elettorali verso il centrodestra e Fratelli d'Italia non sembra essere stata digerita dal Pd, che tenta in ogni modo di destabilizzare il governo e di delegittimarlo nonostante il palese orientamento delle elezioni. "Per fortuna, gli italiani hanno capito che c'è un partito che difende i loro interessi mentre ce ne sono altri che difendono quelli di lobby straniere e gruppi di potere", ha concluso Mollicone. Il Pd è in affanno, lo dimostrano le continue ingerenze esterne cercate dalla dirigenza e la spaccatura in questa campagna elettorale per le primarie. Ancora una volta, il Pd cerca di rincorrere il centrodestra e vede in Elly Schlein quello che Giorgia Meloni è per la coalizione di governo.

Inutilmente.

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