La lezione di Suor Monia a Fratoianni: ecco cosa ha detto

Dopo l'attacco a Giorgia Meloni, associata a una "cameriera" nell'incontro con Trump, la religiosa critica l'esponente di Avs: "Insulto sociale, antropologico e pure un pochino sessista"

La lezione di Suor Monia a Fratoianni: ecco cosa ha detto
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Nicola Fratoianni, che è sempre in prima fila quando si tratta di alzare la voce contro patriarcato, sessismo e qualunque altra cosa, purché sia funzionale a criticare chi ha un orientamento politico diverso dal suo. Una solidarietà a due velocità, però, per l'esponente di Avs, sia perché quando a essere insultata è una persona, una donna, che non è allineata al suo pensiero tace, sia perché è caduto lui stesso in quel meccanismo, quando ha paragonato Meloni a una "cameriera", con tono dispregiativo, a seguito della sua visita a Washington. A dargli una lezione di politica è intervenuta suor Monia Alfieri, che con una lunga lettera aperta a Il Tempo, ha spiegato perché l'atteggiamento dell'esponente delle opposizioni nei confronti di Giorgia Meloni è stato sbagliato.

"Stimo molto gli uomini e le donne impegnate a servire il Paese nelle aule del Parlamento e nel Governo, anteponendo a tutto il maggior interesse dei cittadini, soprattutto dei più fragili", scrive suor Monia Alfieri nella lettera, in una lunga prefazione in cui rivendica il suo amore per la "societas" nel solco dell'insegnamento di Papa Paolo VI e sottolineando il ruolo fondamentale della politica e dei suoi esponenti. Il confronto, spiega, "si basa sempre sulle idee, sui contenuti e, anche quando è aspro, salva sempre la forma, proprio perché l’obiettivo è addivenire ad un punto di incontro". Ma, prosegue, "da quando si è rotto il patto tra democrazia politica ed economia di mercato", si è generato "un vuoto che, purtroppo, è stato colmato dal populismo". Ma questo populismo, spiega suor Monia Alfieri, "cavalca semplicemente il malessere dei cittadini per interessi di parte, senza proporre soluzioni efficaci. Il populismo cavalca, lo sappiamo, l’ignoranza che non è un valore, esattamente come l’offesa e la denigrazione non sono uno strumento politico efficace".

E quando la classe politica, scrive ancora, "si lascia andare a frasi sessiste, denigratorie dell’avversario o si sente legittimata a tirare i capelli ad una giornalista negando la cosa, con il sostegno degli amici che antepongono la difesa della categoria, quale messaggio viene mandato ai giovani?". E ancora: "Una classe politica che scende in piazza contro il patriarcato e a difesa delle donne ma che, poi, nel quotidiano, anche di fronte ad un incidente di percorso di un alleato, non trova doveroso condannare il gesto, non certo chi, forse per età e stanchezza, ha sbagliato?".

E rivolgendosi direttamente a Fratoianni, suor Monia Alfieri sottolinea che la frase pronunciata dall'onorevole "Ho come l'impressione che più che la presidente del Consiglio italiano, Meloni abbia fatto la cameriera al pranzo con Trump" l'ha "davvero rattristata, perché ho percepito l’utilizzo della parola 'cameriera' come insulto sociale, antropologico e pure un pochino sessista".

Con queste parole, ha aggiunto, "quale messaggio lanciamo ai nostri giovani? Che ci sono cittadini di serie A e di serie B? La cameriera in quale categoria rientra? Eppure gridiamo spesso al fascismo, al patriarcato, alla discriminazione, al salario minimo, come paladini dei più deboli, mentre, nei fatti, poi li denigriamo e umiliamo". E in chiusura della sua missiva, chiede a Fratoianni, e a tutti i politici, "rispetto e coerenza".

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